Lucilla Masucci, l’inviata della Vita in diretta, sta proponendo immagini della città di Termoli legate al caso, al giallo della scomparsa di Victorine Bucci, per tutti Vicky, la 42enne che dal 18 dicembre sembra svanita nel nulla.
Per il terzo pomeriggio di fila il programma di Rai Uno condotto da Alberto Matano e Lorella Cuccarini ha trattato la vicenda, sempre con la consulenza della criminologa Roberta Bruzzone, che pare sia molto convinta di responsabilità da parte del compagno 52enne della donna di colore adottata a Larino da quando aveva pochi anni.
Indagini che continuano in diverse direzioni, ma senza più ricerche sul territorio.
La Masucci batte sovente sull’assenza di filmati delle telecamere, mestamente spente quasi ovunque in città, nonostante ne sia stata da alcuni mesi disseminata.
Uno dei pochi impianti a funzionare, la video-sorveglianza alla Madonnina, accanto al tabaccaio in fondo al Corso nazionale, ha cancellato come da prassi il 20 dicembre i 48 di filmati precedenti, che i Carabinieri non sono riusciti a richiedere in tempo e acquisire, fotogrammi che avrebbero potuto confortare l’alibi dell’uomo da cui Vicky potrebbe aver deciso di allontanarsi, quando lui stesso ammette di essere andato a comprare le sigarette alle 6 del mattino.
Ma sulla scena appaiono altri due amici di Vicky, Luca, da Toronto, che l’aspettava, poiché la donna avrebbe dovuto fargli visita dopo le festività natalizie, e un’altra ragazza, che sempre col volto nascosto, ha confessato di non volersi mostrare poiché spaventata da M., il compagno della Bucci, che in uno scambio di opinioni arrivò a dirle, «Tu non sai chi sono io, non ti allargare con le parole», confermando che lui le ha fatto male, molto male in passato. Senza tuttavia che di questi maltrattamenti presunti ci sia mai stata denuncia.
Il collegamento odierno è avvenuto proprio dalla Madonnina, diffusi anche dettagli su altre situazioni già descritte, come drink, vodka e amari consumati in numero significativo nella notte della scomparsa in quel locale del centro dove avrebbero cenato, la richiesta di aiuto di lui al fratello, che risalirebbe alle 5.30.
Un filo conduttore, il fil rouge di tutta la storia che ruota attorno a una morbosa gelosia e possessività, sfociata in quei tentativi anche intrusivi di contatto sotto mentite spoglie con gli amici della donna, per scoprire se la tradisse o meno.
Luca, dal Canada, smentisce categoricamente che Vicky possa essersi tolta addirittura la vita o allontanata volontariamente e dichiara di temere per la sua sorte; il compagno, invece, quasi sicuro si sente che lei lo stia punendo per i suoi eccessi, quella condotta che Matano e Bruzzone definiscono stravagante.
Per la criminologa resa nota da Porta a Porta, ormai da molti anni, i dati oggettivi su cui si basa la versione di M. non sono verificati.

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