L’Usb non si ferma e detto fatto, come spiega Stefania Fantauzzi, «Dopo la nostra richiesta, giovedì scorso 27 gennaio, in delegazione Usb, composta da Rappresentanti Territoriali e Nazionali dell’Organizzazione, abbiamo ottenuto di essere ricevuti dal Governo Molisano, per discutere delle Nostre preoccupazioni sulla Crisi produttiva e sulle prospettive dello stabilimento Fca: la più grande fabbrica del Molise, che produce lavoro diretto, indotto, collegato, e condiziona tutto il tessuto economico dentro i confini della nostra Regione ed oltre.
Nel ruolo che competerebbe ad ogni Sindacato, abbiamo ritenuto necessario spostare la lente non più sui profitti e sulle “grandi prospettive” della parte datoriale, bensì sulle valutazione lucida e scientifica della verosimiglianza di certi proclami in termini di ricadute, sia sui livelli retributivi che occupazionali.
la Cds (cassa integrazione straordinaria gestita in accordo di Solidarietà), infatti, decurterà di diverse centinaia di euro i salari di 1676 Famiglie, e oltre all’esubero ammesso di 806 Persone, è già nei fatti un forte ridimensionamento, in quanto, dopo aver rimandato al mittente tutti i Trasfertisti provenienti da Melfi, Cassino e Pomigliano, etc…, dalla fine dell’estate ad oggi, diverse centinaia di lavoratori (e non solo quelli prossimi alla pensione), sono stati incentivati al licenziamento, senza essere rimpiazzati. Siamo ai minimi storici dei livelli occupazionali della Fca di Termoli.
Tutti posti di lavoro persi sul territorio a causa dei quali i nostri figli dovranno emigrare in numero ancora più cospicuo di quanto non siano costretti a fare già ora.
Le preoccupazioni condivise con l’Assessore al Lavoro, Luigi Mazzuto, sono per Noi determinate dalla mancanza degli elementi fondamentali necessari per definire un’analisi della situazione dello Stabilimento termolese. Senza i quali non capiamo come, Sindacati firmatari e Azienda possano definire positivamente la crisi che ci investe.
Informazione determinante che manca, è la definizione delle potenzialità occupazionali delle linee produttive del nuovi motori, fly fire1000 e 1500,
Non possono infatti essere definiti “transitori” gli 806 esuberi dichiarati, se gli Addetti previsti dalle nuove linee di produzione, fossero meno di 806. Nel qual caso le eccedenze risulterebbero “strutturali”.
Riteniamo inoltre, nella descrizione delle prospettive, mancante (e di nuovo, come in passato, poco lungimirante!!) la discussione necessaria e non affrontata di progettualità ulteriore e la richiesta di nuovi investimenti, per sopperire agli ulteriori esuberi, che in assenza di altri modelli, si porrà necessariamente e a breve nel prossimo futuro. È infatti necessario da subito stabilire già nuovi prodotti per Termoli, in alternativa alle produzioni che (così come il Motore 8V) a medio breve termine non potranno più vendersi e/o che già non hanno mercato: il Cambio M40, il Cambio C520 e a medio termine il Motore 16 Valvole.
Abbiamo inoltre espresso il timore che i tempi dei nuovi ammortizzatori sociali, decisamente ridotti rispetto al passato, possano non essere sufficienti a riassorbire tutti gli 806 (e quelli eventuali prossimi!), e a tenerli dentro fino alla ripresa delle attività per tutti.
Altro tema attenzionato, riguarda la equa e giusta applicazione dell’ammortizzatore sociale, al fine da rispettare i giorni minimi di lavoro pro capite necessari per la maturazione dei ratei.
Infatti, dopo la firma e dentro l’accordo già ratificato più di un mese fa, i Lavoratori vengono spostati o scoprono di stare nel bacino, sebbene impiegati in aree non interessate.
Da allora, i Sindacati firmatari continuano a ridefinire aree, modalità, tempi e soggetti interessati, utilizzando lo strumento della messaggistica telefonica. Ma ancora oggi nessuno ha contezza dell’organizzazione del proprio orario di lavoro e di vita!
I Lavoratori Cercano di raccapezzarsi tra gli innumerevoli “messaggini”,
che hanno assunto ormai come unica e legittimata fonte della pianificazione della loro esistenza, senza una carta scritta né in bacheca sindacale né in quella aziendale (legge 300 dello statuto dei lavoratori).
Addirittura ancora venerdì, solo due giorni prima, ed a fine turno lavorativo, alcuni Lavoratori hanno avuto comunicazione verbale dai loro Capi, che <<quello sarebbe stato il loro ultimo giorno di lavoro. Che sapevano dire loro solo che non avrebbero lavorato per due settimane. Che non sapevano dire loro quando sarebbero serviti di nuovo, e che in qualche modo li avrebbero contattati in futuro>>. Tutto questo senza consegnare neppure un pezzo di carta straccia.
Fosse necessario rivendicare un ingiustizia derivante dalla applicazione sbagliata dell’accordo, non avremmo documenti utili per l’impugnazione.
Abbiamo sottoposto all’attenzione del Governatore anche che, l’incremento dei regimi orari, ed il mancato rinnovo/blocco dei part-time, contravvengono al principio ed al fine stesso della “Solidarietà”, che deve tendere a far “lavorare meno e tutti”, per redistribuire il lavoro
e i sacrifici su un numero maggiore di persone, e per un lasso temporale più ampio, col fine di mantenere l’Organico più a lungo.
Inoltre, alla nostra richiesta di integrare i salari, l’assessore ha indicato la Regione impossibilitata economicamente a supportare, in questa dura fase, i Dipendenti interessati all’ammortizzatore sociale.
Abbiamo quindi domandato al Governatore di chiedere all’Azienda, affinché provveda a ridividere quegli utili di cui da anni si vanta. E non più solo tra gli azionisti, ma finalmente anche con noi Lavoratori. Cui da anni promette Piena Occupazione e Salari Tedeschi, ma restituisce solo Sacrifici.
È stata esposta e accolta anche la problematica dei trasporti, tema tra l’altro già merito di un tavolo aperto nei mesi scorsi dalla Usb presso la Regione, per i pendolari che dal Molise, si recano nello Stabilimento Sevel di Atessa.
I limiti dei collegamenti ricadrà e si estenderà, anche ai lavoratori dello Stabilimento termolese provenienti dall’entroterra del Molise, Abruzzo e Puglia.
Posto infatti che i servizi sono già insufficienti (costringendo al rischio dell’utilizzo del proprio mezzo già da anni i tanti lavoratori provenienti soprattutto dalla Puglia), i pendolari della Fca di Pantano Basso, con la Cds subiranno l’ulteriore disagio di non avere i pullman al momento dell’applicazione dei turni aggiuntivi di notte, di sabato e domenica previsti dall’accordo di solidarietà.
C’è quindi la volontà e l’impegno, per parte della Regione, di affrontare la questione con il coinvolgimento della usb Abruzzo, Molise anche degli altri governi regionali interessati a queste criticità comuni.
La Fca, contrariamente a quanto sostiene rivendicando ed imponendo la propria autonomia decisionale di Azienda Privata, è questione strettamente legata e di pertinenza della Regione Molise da sempre.
Non solo per le attività e gli agglomerati urbani che ha determinato.
Non solo per l’occupazione diretta ed indiretta.
Non solo per la erogazione degli ammortizzatori sociali ai suoi Dipendenti.
Ma anche per gli aiuti ( si pensi per esempio ai fondi erogati dal Molise nel 2003 per mantenere questo sito aperto dopo l’alluvione), che da sempre la rendono a tutti gli effetti Azienda “partecipata” dallo Stato.
L’assessore al Lavoro ha accolto la nostra richiesta di attenzionare la situazione attraverso la convocazione di un tavolo congiunto con la Azienda e tutte le Rappresentanze Sindacali. Non solo le firmatarie.
La concertazione, ed il limitarsi alla difesa solamente, è l’errore che ci ha portati fino a qui.
Il sindacato per l’interlocuzione col Padrone , lo sceglie il Padrone stesso!
Ed ecco che la contrattazione si è ridotta all’inoltro di sms multipli ed identici che vanno dal padrone ai firmatari, e dai firmatari ai Lavoratori, e che non hanno valenza legale!
In questo contesto, ed in deroga ad ogni regola, accordo, contratto, e senza democrazia alcuna, è possibile fare tutto ed il contrario di tutto!!
Per questo chiediamo al Governo il ripristino immediato della legalità. E ci sentiamo soddisfatti di aver trovato, anche in tal senso riscontro». La sintesi è che tutte le paure mostrate e i timori evidenziati possano essere fugati, questo auspica l’Usb, anche se con l’ingresso nella cosiddetta fabbrica 5.0 occorre cautela per comprendere quali saranno le dinamiche occupazionali del futuro. EB

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.