Secondo videomessaggio in pochi giorni del primo cittadino Francesco Roberti alla cittadinanza, con cui ricorda le misure attuate dal Comune di Termoli per fronteggiare l’emergenza Coronavirus – chiusura delle scuole, sanificazione degli edifici pubblici – e invita esercenti e cittadini a mettere in pratica tutte le buone norme ormai note, ma che qualcuno continua a non seguire. «Quel che conta è rimanere calmi e rispettare le regole, anche oggi che è sabato» afferma il sindaco. Le forze dell’ordine inizieranno a tal proposito controlli serrati. «Sappiate inoltre che le persone in quarantena non sono contagiate, ma sono solo persone responsabili che si sono messe in isolamento per precauzione. Tutti dobbiamo mettere in campo ogni sforzo per superare questo momento». Tutta l’attenzione, però, è rivolta a quanto sta accadendo all’ospedale San Timoteo di Termoli, anche perché dopo la chiusura repentina di giovedì scorso l’interesse di tutti è svuotare, sanificare e avviarsi poi alla riapertura. Per poter trasferire e dimettere i 60 pazienti, tre dei quali in terapia intensiva e uno in medicina d’urgenza, sono sottoposti ai tamponi tutti i degenti, protocollo operativo che sarà concluso oggi, dopo i primi 50 tamponi di ieri, 15 dei quali riservati al personale medico e sanitario. Oggi prevista una sessione simile e i 100 risultato arriveranno tra oggi e domani, per chiudere, quasi completamente riteniamo, l’indagine epidemiologica sul cluster vacanziero. I degenti di terapia intensiva saranno trasferiti all’istituto Neuromed. Sono 3 di 60 degenti che complessivamente affollano le corsie in viale San Francesco. L’obiettivo dell’Asrem, che ha messo in quarantena 25 tra medici e infermieri di Pronto soccorso e Medicina d’urgenza, è quello di sgomberare il nosocomio e di provvedere alla sanificazione, nell’auspicio di una riapertura non troppo ritardata, questo sperano soprattutto i cittadini e gli stessi operatori sanitari. Ieri pomeriggio in molti sono stati richiamati per essere sottoposti al tampone per il test del Coronavirus, dopo i recenti contagi avvenuti tra alcuni colleghi. Ma ci sono situazioni critiche, come quella rappresentata alla nostra testata dalla signora Ida Gliosca: «Di tutto si parla e dei pazienti che hanno necessità di interventi non ne parla nessuno? Anziani senza aver visite dei propri cari! Ho la mamma con frattura di un femore, giovedì mattina si doveva operare ma è arrivato il fermo, è rimasta in ortopedia e quando verrà operata? Si sanno i rischi che si corrono per un ritardo, allora perché non li mandano in altre strutture? Fate presente anche questo, per cortesia perché a noi povera gente non ci pesca nessuno, grazie».

EB

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