Si ritengono tra le attività più colpite dalla seconda ondata di Covid, specie in questo autunno, quando il buio con l’ora solare arriva presto e poco stimola a uscire. Sono i commercianti rimasti a presidiare ieri pomeriggio il municipio di Termoli, forma di protesta spontanea in linea con quanto fatto a Campobasso dalla delegazione regionale di esercenti che ha manifestato contro la crisi economica dovuta alla pandemia e chiesto ristori significativi. I commercianti termolese chiedono contributi a fondo perduto, unica forma di sussistenza che potrebbe permettere loro di sostenere costi fissi pressoché immutati con incassi per lo più risibili. La mattina non basta a colmare il gap, perché la gente ha paura di uscire, in città il contagio dilaga. Le locandine sulla protesta dei commercianti culminata dalle 18, con la chiusura delle attività che aderiscono all’Off Day–Luci spente, anche all’ingresso del municipio di Termoli.
L’amministrazione comunale adriatica dà un segno di vicinanza a tutti i titolari dei vari esercizi commerciali stretti nella morsa della crisi economica scatenata dalla pandemia da Covid-19. Le restrizioni imposte coi Dpcm, seppur in fascia gialla per il momento in Molise, con la regione letteralmente accerchiata dalle zone rosse, dopo una estate vissuta nel tentativo di recuperare i tristi mesi primaverili chiusi nel lockdown generalizzato hanno visto sfiorire nuovamente gli affari, minando basi, prospettive e sopravvivenza di chi rischiando di proprio tiene vitale il tessuto socio-economico del territorio.
Per questo è necessario solidarizzare e stimolare chi di dovere a non abbandonare le categorie che rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana, dove commercio, accoglienza e turismo, soprattutto sono il vero pendolo da coniugare alla bontà manifatturiera.
La solidarietà istituzionale da via Sannitica non è passata inosservata e dai promotori della manifestazione di ieri giungono ringraziamenti al sindaco di Termoli.

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