Cambiano i rapporti di forza all’interno del Consiglio regionale e dopo Michele Iorio, a infoltire i ranghi di Fratelli d’Italia, partito in rampa di lancio su scala nazionale, con la leadership indiscussa di Giorgia Meloni, arriva Aida Romagnuolo, che ufficializza l’ingresso nella formazione guidata da Filoteo Di Sandro e che vede Quintino Pallante in Giunta regionale. Una scelta che sarà illustrata stamani, alle 11, nei pressi della Torretta Belvedere di Termoli. Intanto, «l’ingresso della consigliera regionale Aida Romagnuolo nel partito di Giorgia Meloni non può che essere accolto con grande positività da parte mia e da parte di chi ha a cuore la crescita del partito contestando, spesso, le scelte dell’attuale governo regionale che non sempre vanno nella direzione condivisa da Fratelli d’Italia». Sono le parole di Massimiliano Scarabeo, che però se la prende con Quintino Pallante. «Noto con piacere che anche l’assessore Quintino Pallante, primo e indefesso sostenitore del governo Toma, esprime soddisfazione a titolo di eletto in questo partito e mettendo in evidenza la sua “coerenza” politica che da sempre lo vedrebbe militare nella destra. Una coerenza che in pochi ricordano, soprattutto chi, come me, conosce bene le scappatoie utilizzate dal coerente assessore con il precedente centrosinistra. In pochi ricordano la fatica di Quintino Pallante per fare in modo che, nel 2011, l’allora “Futuro e Libertà” di Gianfranco Fini evitasse di presentare la lista a sostegno di Michele Iorio presidente cercando di favorire un accordo sottaciuto con Paolo Frattura. E in pochi ricordano che proprio il coerente Quintino Pallante fu l’unico reduce del centrodestra di Michele Iorio a non subire lo spoil system e a restare in carico per la durata di tutto il mandato elettorale come presidente dell’Arpa Molise. Ci sono tanti altri aspetti della vita politica dell’assessore regionale che non andrebbero più sottaciuti e che riguardano non solo il passato ma anche il presente. Come ad esempio che è l’unico soggetto che si definisce di Fratelli d’Italia ad accettare le politiche scellerate di Donato Toma. Se poi fossero vere le voci per cui gran parte di quelle scelte sono frutto dei suoi stessi consigli, allora è chiaro che a tempo debito dovranno essere presi i giusti provvedimenti. Ma questa è un’altra storia. Ad oggi il dato è controvertibile: con il sostegno del coordinatore regionale Filoteo Di Sandro, con il mio ingresso prima, quello di Michele Iorio poi e di Aida Romagnuolo, Fratelli d’Italia ha tutte le carte in regola per candidarsi ad essere il primo partito del centrodestra. Allora benvenuta Aida, e mettiamoci subito a lavoro».

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