La notizia circola ormai con insistenza negli ambienti dell’ospedale di comunità “Ss Rosario” e non solo: Gianni Vaccone sarebbe finito al centro di un procedimento disciplinare.
Al momento non è chiaro per quale motivazione, fatto sta che da più parti temono che con questo fardello sulle spalle il presidente del comitato “Ss Rosario” possa essere più debole e vulnerabile nelle sue battaglie per la difesa del nosocomio.
Nei mesi scorsi tra vaccinazioni e servizio di portineria Vaccone è stato spesso al centro dell’attenzione. Tuttavia, nessuno immaginava che si potesse arrivare a tanto. Gli amici raccontano che il presidente del comitato sarebbe rimasto stupito dall’arrivo della nota con la quale veniva annunciata l’apertura del procedimento.
Chiaramente si tratta di una prassi prevista nel pubblico impiego, e Vaccone avrà tutte le possibilità e i modi per difendersi. Però secondo alcuni questo procedimento potrebbe rischiare di indebolire le battaglie del comitato, soprattutto ora che con il presidente-commissario Donato Toma era stato trovato, grazie pure al sindaco Alfredo Ricci, un punto di contatto.
Ovviamente la speranza di tutti è che le due questioni possano restare scisse, con Vaccone ancora in prima linea per la difesa della sanità venafrana.
Per il “Ss Rosario”, a seguito dell’incontro con Regione-gestione commissariale e Asrem si erano aperti spiragli positivi. La comunità locale attende l’attivazione dei servizi promessi. Adesso c’è la ‘preoccupazione’ per il procedimento disciplinare nei confronti del presidente del comitato, che da anni si batte per il “Ss Rosario”, e che – anche se il procedimento non deriverebbe dall’attività del comitato – potrebbe essere ricondotto a più miti consigli.

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