600mila euro persi. A tanto ammonta il finanziamento revocato dalla Regione Molise al Comune di Venafro – nella qualità di ente attuatore – e ai Comuni di Conca Casale, Pozzilli e Sesto Campano partner del progetto “Ottimizzazione del sistema di raccolta differenziata porta a porta per i Comuni […] – Realizzazione ecocentro”.
600mila euro, persi perché non saranno più concessi. Ma al danno si aggiunge la beffa. Sembra di capire, infatti, che la revoca innescherà una serie di contenziosi («ci saranno parecchie richieste di risarcimento per conto del sottoscritto e di tutti i colleghi che hanno collaborato con l’amico progettista architetto Del Vecchio, […] sono parecchi i professionisti coinvolti. Sono stati anticipati migliaia di euro per la progettazione architettonica, strutturale, antincendio, il coordinamento della sicurezza, le indagini e i rilievi geologici» – scrive uno dei tecnici che ha evidentemente lavorato al progetto naufragato).
Il finanziamento revocato e l’ipotesi dei contenziosi non spaventano tuttavia l’amministrazione comunale di Venafro, che con un velo di ironia e provando a mostrare i muscoli, addirittura ridicolizza l’accaduto: «La notizia della revoca da parte della Regione Molise del finanziamento per la realizzazione dell’ecocentro non sorprende e non allarma. Non è né una “botta”, né una “tegola”, né un “salasso”» – scrive il sindaco Alfredo Ricci in una sorprendente nota.
Sembra di capire dunque che a Venafro, Comune famoso per i debiti accumulati negli anni, perdere 600mila euro ed esporre l’ente a probabile ulteriore indebitamento, causa gli annunciati contenziosi, diventa una buna notizia.
Il sindaco, che è anche un brillante avvocato, riferendosi ovviamente a Primo Piano Molise che ha tirato fuori la notizia un paio di giorni fa, afferma, tra l’altro, «veniamo ai fatti (che purtroppo nessuno si è premurato di verificare… ma tant’è!)».
Le informazioni fornite sull’edizione del 25 maggio scorso sono state attinte dalla determinazione con cui la Regione Molise ha revocato il finanziamento. Comprensibile il nervosismo di Ricci, dovuto probabilmente anche alle spiacevoli notizie arrivate dalla Corte dei conti. Resta tuttavia molto complicato persino solo ipotizzare che i dirigenti della Regione non abbiamo verificato i fatti prima di procedere alla revoca.
Seppur in punta di penna, il sindaco sostanzialmente (e legittimamente) scarica le colpe sul Comune di Sesto Campano. Come dire: a Venafro abbiamo fatto tutto quello che potevamo.
«L’ecocentro – scrive Alfredo Ricci – è stato finanziato circa 10 anni fa dalla Regione, nell’ambito dei Pisu, ai Comuni di Venafro, Sesto Campano, Pozzilli e Conca Casale, con Venafro come capofila. Si trattava di un intervento innovativo e necessario, essendo all’epoca tutti i Comuni della zona sprovvisti di un impianto di questo tipo. Nel corso degli anni si sono fatti tutti i passaggi necessari, da ultimo all’inizio di questo anno il Comune di Venafro ha indetto apposita gara di appalto. Eravamo pienamente nei tempi, l’ufficio tecnico del Comune di Venafro, come capofila, ha fatto tutto quello che doveva e poteva fare, e lo ha fatto nei tempi dovuti. In base all’intesa raggiunta anni fa tra i quattro Comuni interessati, l’intervento doveva essere realizzato nel territorio del Comune di Sesto Campano. Tuttavia, in questi ultimi mesi l’attuale amministrazione di Sesto ha espresso legittimamente la propria contrarietà rispetto a questo intervento, confermando, d’altronde, la posizione politica che aveva già portato avanti quando era minoranza. Si è cercata una soluzione che potesse tranquillizzare il Comune di Sesto Campano – spiega il sindaco di Venafro –, ma l’avanzamento della procedura (gara indetta e bando scaduto con offerte pervenute) non ne ha dato modo al momento. E così l’ufficio tecnico del Comune di Venafro si è dovuto fermare rispetto alla procedura di gara già indetta, pur essendovi i tempi per portarla avanti e concluderla nel termine stabilito dalla Regione. Si è provato a richiedere anche una proroga alla Regione, per consentire di valutare eventuali modifiche al progetto già redatto e posto a base di gara, ma comprensibilmente la Regione non ha potuto fare altro che prendere atto del dissenso del Comune di Sesto Campano e disporre la revoca del finanziamento. Chiaramente non può realizzarsi l’intervento finanziato ai quattro Comuni in presenza della contrarietà da parte di uno degli stessi Comuni beneficiari, oltre tutto da parte proprio del Comune nel cui territorio l’impianto era destinato a essere realizzato. Questi sono i fatti, rispetto ai quali il Comune di Venafro non ha potuto che prendere atto della posizione legittimamente espressa dal vicino Comune di Sesto Campano. Tuttavia, per Venafro non vi sono effetti: rispetto all’epoca della originaria concessione del finanziamento, in questi anni abbiamo realizzato l’isola ecologica, che funziona con risultati apprezzabili. E nei mesi scorsi abbiamo presentato una candidatura a un bando Pnrr per ampliarla e ottimizzarla ulteriormente. Insomma – la precisazione del sindaco –, nessuna tegola per il Comune di Venafro. Ovviamente se si dovesse trovare il modo di recuperare l’intervento dell’ecocentro, l’amministrazione di Venafro resta a disposizione, anche per riconoscere il giusto lavoro ai professionisti che a questo progetto avevano lavorato. Ma deve esserci il consenso di tutti – conclude Ricci –, espresso in maniera chiara e senza condizioni».

ppm

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