Il bastone e la carota, da par suo. L’architetto Franco Valente, che attraverso i social e non solo veicola soprattutto d’estate la promozione del territorio, anche quest’anno non fa sentire la sua voce con numerosi post su Venafro e le ragioni per visitarla. E non mancano però nemmeno le sue critiche all’amministrazione comunale.
In questi giorni in particolare Valente si sta dedicando alla celeberrima “Venere di Venafro”, opera che rappresenta uno dei motivi più validi per recarsi da turisti in città. Una città, rimarca però Valente, a suo parere «nel complesso ridotta male. Anche per colpa, soprattutto, di un’amministrazione sciatta e assente. Lasciata in balia dei cittadini che hanno poca capacità di organizzarsi».
Lusinghiero, invece, il voto assegnato agli imprenditori locali della ricettività. «Ho un giudizio diverso dei bar. In questi ultimi anni i giovani baristi di Venafro hanno compiuto uno sforzo encomiabile. Venafro ha ottimi bar che, senza alcun merito della pubblica amministrazione, offrono non solo ai cittadini, ma anche a coloro che per qualsiasi motivo devono passare qualche ora in città, una gradevole ospitalità. Perciò se vi viene voglia di venire a Venafro, anche se trovate una città mediamente sporca e trasandata, sappiate che i bar sono come le oasi nel deserto: luoghi dell’ospitalità. Ovviamente – argomenta l’architetto – venire a Venafro solo per un buon caffè mi sembra eccessivo. Però può essere una buona occasione per vedere due “eccellenze”: il Castello e il Museo di Santa Chiara». Il Museo archeologico, ospitato nell’ex convento di Santa Chiara e il Castello Pandone «offrono la possibilità di passare un’intera giornata immersi nella storia e nel bello che fanno grande la città», anche se – aggiunge senza risparmiare critiche pure all’amministrazione centrale – appartengono «a uno Stato Italiano molto poco attento all’archeologia e all’arte di questa città». Inoltre, ancora Valente, «il personale statale che vi riceve e le guide turistiche di “Memo” che si mettono a disposizione sono di altissimo livello per professionalità e gentilezza».
Perciò, questo è in conclusione il suo invito, «approfittate questa estate, mentre il resto della Regione presenta problematiche criticità. Approfittate per guardare, tra le tante cose, anche i fianchi di Venere. Quando la bellezza di una donna è divina. A Venafro, nel Museo di Santa Chiara».

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