Basta fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia. Con la pelle dei cittadini non si gioca. Lo dicono le Mamme per la salute di Venafro in riferimento ai dati dello studio epidemiologico comunicati il 20 luglio e che confermano quanto evidenziato nell’indagine preliminare del 2018.

I numeri del report raccontano infatti che, nelle aree più inquinate della valle del Volturno, maggiore è la mortalità per malattie cardiovascolari e malattie del sistema circolatorio come infarto e ictus, mentre per quanto riguarda il tumore alla mammella l’aumento della mortalità è stato dimostrato anche se solamente con lo studio descrittivo.

Di fronte a questi numeri bisogna agire immediatamente. «È necessario acquisire tutti gli atti per capire bene la portata dello studio, da quanto comunicato il 20 – dicono le Mamme – si è evidenziato che i dati emersi non vanno assolutamente sottovalutati, come massima attenzione va posta allo studio meteo climatico dell’area che presta una note complessità ed al momento alquanto carente». Vanno applicati i principi della prevenzione primaria ovvero «l’insieme delle attività, azioni o interventi volti ad evitare l’insorgenza (incidenza) di malattie nelle persone  sane. Obiettivi della prevenzione primaria sono la riduzione o correzione delle possibili cause e il potenziamento delle difese e dei fattori che promuovono la salute, L’insieme di questi interventi è pertanto finalizzato alla riduzione del rischio e all’eliminazione dei determinanti di malattia».

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