Lungo la statale 85 Venafrana ora è un cimitero di fabbriche chiuse. Dopo la Cmv e la Geomeccanica, ha chiuso i cancelli anche l’Imip, una delle aziende più gloriose di Venafro con alle spalle una lunga tradizione artigianale nel campo della lavorazione del legno per porte e portoni di pregio. I proprietari non hanno retto all’aumento dei prezzi, delle materie prime e della diminuzione delle commesse. L’azienda, a quanto sembra, è in liquidazione giudiziaria, con conseguenze pesanti per i dipendenti. I 35 lavoratori dell’Imip avrebbero ricevuto le spettanze fino allo scorso mese di gennaio. Ora attendono l’Inps per la procedura di cassa integrazione. I motivi della chiusura, come detto, sono legati all’effetto della crisi economica e dell’aumento dell’energia elettrica che ha dato il colpo di grazia alla fabbrica ubicata lungo la statale 85 Venafrana, direzione Napoli.
La situazione sarebbe precipitata nel giro di poco tempo. I sindacati, in extremis, avrebbero cercato di recuperare la situazione, nel tentativo di impegnare la proprietà nella salvaguardia del lavoro e dell’economia. La notizia, appena diffusa in città, ha colto tutti di sorpresa.
Grande è il rammarico tra i cittadini perché la Imip rappresentava, in un certo qual modo, l’orgoglio di una città operosa, intraprendente e capace di esportare in tutto il mondo i migliori prodotti. Quei prodotti realizzati con cura dagli artigiani nostrani. A quanto pare non ci sarebbero i presupposti per salvare la fabbrica. Il tessuto economico della piana di Venafro si impoverisce di giorno in giorno senza soluzione di continuità, anche tra l’indifferenza delle Istituzioni.
Oggi in tutta l’area si notano solo cattedrali nel deserto, ruderi cadenti. Desolatamente vuote le fabbriche all’ingresso di Venafro. Centro Commerciale “La Madonnella”, ex Geomeccanica, Gmv, Mdt, Magneti Marelli: tutto cancellato nel giro degli ultimi anni. Fabbriche che negli anni Ottanta e Novanta rappresentavano il vanto dell’intero Molise in tutto il mondo. Una piccola cittadella dell’industria, all’ingresso del Molise, svanita nel nulla. Oggi passare da quelle parti significa ricevere un pugno nello stomaco tanto è l’abbandono e lo sconcerto.
E anche questa volta finiscono in mezzo alla strada interi nuclei familiari: 35 dipendenti che ora dovranno ricollocarsi nel mondo del lavoro. E non sarà facile, vista la crisi del settore che continua a ‘mordere’ anche da queste parti. Da Palazzo Cimorelli nessun commento, tutti parlano di un fulmine a ciel sereno. Nessuna azione, nessun tentativo per cercare di salvare i livelli occupazionali. Uno schiaffo all’abnegazione di tanti, ai sacrifici della proprietà che non ha retto al rialzo vertiginoso dei prezzi degli ultimi tempi per quanto riguarda le materie prime e il costo per l’energia elettrica. Queste le cause che hanno portato alla chiusura dei cancelli allo stabilimento Imip di Venafro che ha rappresentato dagli anni Ottanta a oggi una sicurezza lavorativa e garanzia economica ultradecennale per tante famiglie di Venafro e dintorni. Travolti, dunque, dalla crisi del settore si chiude, vanificando in un sol colpo decine di posti di lavoro.
M.F.

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