«Totalmente contrari e profondamente delusi» dalla decisione di demedicalizzare (per ora nelle ore notturne) il 118 di Venafro. I medici in servizio nella postazione si rivolgono alle istituzioni con una lettera aperta, in cui spiegano perché la scelta non risponde a criteri logici e scientifici e chiedono un passo indietro.
Da ieri sera, dalle 20 alle 8, in turno nella ex sede del pronto soccorso del Santissimo Rosario ci sono un autista, un soccorritore e un infermiere. Il medico, solo dalle 8 alle 20. E sono proprio i camici bianchi a far sentire la propria voce. «La nostra contrarietà – spiegano – non è dovuta a un aspetto egoistico, bensì alla consapevolezza, essendo operatori sanitari dell’emergenza-urgenza territoriale da molti anni, che tale provvedimento va a incidere negativamente sul diritto alla salute e sulla qualità del soccorso da prestare alla popolazione venafrana in primis e conseguenzialmente all’intero territorio provinciale».,
A parere dei medici della postazione, il declassamento di Venafro all’assetto “India” è una scelta «inappropriata, “sbilanciata” per quanto riguarda i tempi e la qualità dei soccorsi» e questo a causa di una «errata dislocazione sul territorio delle ambulanze medicalizzate», aspetto che per primo dovrebbe essere considerato «nella organizzazione e gestione dei soccorsi territoriali». Da questa «errata valutazione conseguono ricadute “a cascata” sull’intero territorio isernino» perché l’unità di Isernia, già oberata di richieste di soccorso, dovrà coprire anche l’area di Venafro e dintorni. «Se dovesse capitare, come è molto probabile, se non certo, contemporaneamente una ulteriore richiesta di soccorso l’ambulanza con medico dovrebbe arrivare da Agnone (facendo rimanere anche quest’ultima area scoperta)».
Un esempio concreto con cui i sanitari intendono dimostrare come «una decisione poco attenta e scarsamente lungimirante possa mettere in ginocchio un sistema di emergenza-urgenza territoriale già sofferente e garantito h24 fino al 30 marzo 2023 solo grazie a turni aggiuntivi estenuanti effettuati da tutti i medici del 118». A proposito di questo, i medici del 118 di Venafro chiedono se «l’impegno economico sostenuto dalle casse dell’Asrem» è stato «esoso a tal punto che ha preferito (l’azienda sanitaria, ndr) farci sospendere i turni aggiuntivi? La somma spesa per i nostri turni aggiuntivi è stata notevolmente maggiore a quella sostenuta per la cooperativa che coprì i turni della postazione di Cerro al Volturno (anch’essa demedicalizzata da tempo, ndr)?». È giusto, concludono, che i cittadini conoscano i numeri per poter poi valutare quanto sta avvenendo.
Alla popolazione, infine, rinnovano «solidarietà a vicinanza» e sperano che «chi è preposto a prendere decisioni si ravveda e ponga rimedio al più presto».

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