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Forse, come ha ipotizzato lo stesso don Armando Galardi, i ladri erano a caccia di una cassaforte, di un deposito di soldi insomma. Non si spiega altrimenti la contemporanea incursione nei locali della parrocchia San Simeone e Santa Maria di Loreto e dell’oratorio Giovanni Paolo II.
Il furto è avvenuto nei giorni scorsi. I Carabinieri della Compagnia di Venafro, presso i quali si è recato il prete, indagano per capire chi e perché abbia messo a soqquadro la scrivania ed i cassetti di don Armando portando poi via anche degli assegni, alcuni dei quali addirittura già compilati e quindi inutilizzabili. Oltre ai due blocchetti degli assegni postali, i ladri hanno sottratto anche un televisore Samsung di 32 pollici, che serviva tra l’altro ad ‘intrettenere’ i bambini che frequentano l’oratorio. La parrocchia è rimasta sconvolta dal furto. Don Armando, il primo ad accorgersi dell’incursione, non si capacita del gesto dei malviventi.
Questi ultimi avrebbero finanche tentato di entrare in chiesa, forando la porta che dall’oratorio porta alla sagrestia. Senza successo però. Forse avevano intenzione comunque di non andare via a mani vuote e dalla chiesa di via Acquedotto Romano hanno provato a portare via magari le offerte che i fedeli avevano lasciato nella parrocchia di San Simeone e Santa Maria di Loreto.
Un furto sul quale l’opinione pubblica si interroga. I malviventi sembrano non avere alcuno scrupolo. Un’altra ipotesi che è al vaglio degli inquirenti è quella che porta a qualche tossicodipendente a caccia di soldi per acquistare la dose o comunque a qualche sconsiderato che non si è reso conto che gli assegni rubati non potranno fruttare nulla se non un disagio a don Armando Galardi.

(su Primo Piano Molise di oggi)

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