Apertura delle buste rinviata di quattro giorni: terminerà lunedì 14 settembre, quindi, la procedura di assegnazione dell’appalto da oltre 7 milioni di euro che interessa il Consorzio di bonifica della piana di Venafro.
I lavori da realizzare riguardano le opere di miglioramento della rete di distribuzione del sistema irriguo, il miglioramento dei sistemi di adduzione e dei nodi di distribuzione dei sistemi irrigui esistenti e gli interventi nel sistema di telecontrollo. Una gara dalla cifra rilevante, 7 milioni 261mila 324,21 euro per essere precisi, che si è concretizzata nei giorni a cavallo di Ferragosto, motivo questo che a più di qualcuno – nel già tanto bistrattato mondo agricolo – ha fatto storcere il naso. E, ad aggiungere ombre, un altro particolare: gli organi dello stesso Consorzio, attualmente commissariato, saranno rinnovati a breve. Perché, si chiedono in molti, tutta questa fretta mentre sarebbe stato di certo più corretto procedere per tempo o quanto meno attendere la nuova governance? Ove mai servisse altra carne a cuocere, in quello che sembra essere il rebus dell’estate, la commissione che dovrà valutare le offerte economiche e temporali, è composta da soli professionisti esterni. Circostanza che ha mandato in fibrillazione gli agricoltori locali. L’avviso di gara porta la data del 13 luglio scorso, il termine per le richieste di chiarimenti è stato fissato al 4 agosto. L’11 agosto la scadenza per la presentazione delle offerte.
Lavori, quelli che dovranno essere realizzati, di rilievo, sia chiaro. Sul sito del Consorzio di bonifica della piana di Venafro sono pubblicati correttamente tutti i documenti attinenti l’appalto milionario. E si legge che «l’iniziativa progettuale è finalizzata al completamento e all’ammodernamento del impianto irriguo consortile e interessa specificatamente la sostituzione di tutti i vecchi gruppi di consegna con altrettanti dotati di misuratore e sistema di trasmissione dei dati, la sostituzione di tutte le colonnine idrante in acciaio ormai deteriorate a causa della corrosione e dai molteplici interventi manutentivi di cui sono stati oggetto negli anni di servizio, l’installazione di sistemi di misura telecontrollati». Il finanziamento di questo importante progetto risale all’aprile del 2019 ma solo nel giugno 2020 il Consorzio ha provveduto ad affidare le attività di gestione telematica delle procedure di gara. Quattordici mesi di stallo e poi la corsa contro il tempo, in un momento che nei fatti coincide con l’elezione dei nuovi organi del Consorzio? È uno degli interrogativi che pongono gli agricoltori. Ma perché tutta questa fretta? Perché il 12 giugno, per iscritto, il ministero delle Politiche Agricole ha ricordato al Consorzio (che è commissariato, ndr) che il termine ultimo per l’aggiudicazione dei lavori è fissato al 16 settembre (come si evince dal decreto di finanziamento). Il che riporta l’attenzione sul principale interrogativo che si pongono gli agricoltori, ormai stanchi di ‘giochi e giochini’ ai loro danni: perché sono trascorsi 14 mesi senza muovere un dito? Serviva al raggiungimento di qualche scopo occulto?
Nella corsa contro il tempo, le tappe sono state quindi bruciate: il 6 luglio, il direttore unico ha definito i criteri adottando quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’11 agosto è scaduto il termine per la presentazione delle offerte e quindi si è potuto procedere con la composizione della commissione che lunedì giudicherà le offerte. Servono «esperti nello specifico settore a cui afferisce l’oggetto del contratto» come recita la normativa vigente. L’11 agosto il responsabile unico del procedimento ha invitato gli enti aventi caratteristiche simili a quelle del Consorzio a trasmettere i nominativi del personale dipendente che avrebbe potuto ricoprire quegli incarichi «attesa la mancanza di professionalità tecniche in organico della stazione appaltante» cioè il Consorzio. Ma il direttore unico in forze all’ente di Venafro è un ingegnere, con un curriculum di tutto rispetto (tutti gli atti possono essere consultati sul sito, ndr). Gli enti, guarda un po’, non hanno risposto all’appello del Consorzio di bonifica: forse perché era la settimana di Ferragosto, che notoriamente fa il paio con i giorni di ferie? Sono stati solo 2 i nominativi segnalati, motivo per il quale l’elenco dei possessori dei requisiti viene integrato e si procede al sorteggio (su 9 nominativi). Il presidente della commissione è un geologo calabrese, con un corposo curriculum: all’attivo numerose collaborazioni con la Regione e moltissimi comuni molisani. Gli altri due componenti della commissione che lunedì prossimo giudicherà le offerte economiche e temporali (sono quattro quelle pervenute, tutte le informazioni sono sul sito del Consorzio di bonifica, ndr) sono ingegneri. Uno abruzzese, con un lungo cv. Per il terzo componente, si sa poco o nulla: una mezza pagina di cv e nemmeno il luogo di nascita.
ppm

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