Venafro è di nuovo ufficialmente a un passo dall’allarme rosso per quanto concerne le polveri sottili. Al punto che il sindaco Alfredo Ricci si è visto costretto ad intervenire, chiedendo azioni decise per correggere la rotta. Mentre dal Ministero dell’Ambiente – tra gli altri – nulla si muove nonostante il ministro Sergio Costa in persona avesse riconosciuto l’aggressione ambientale ai danni della Piana, il primo cittadino ha preso carta e penna ed ha scritto ad Arpa Molise, Regione e Prefettura per mettere le istituzioni al corrente di quanto sta avvenendo in città. Al 12 novembre, gli sforamenti di Pm10 sono 34 sui 35 superamenti “consentiti” in un anno, di cui 5 consecuivi negli ultimi giorni. In sostanza, ad oltre un mese e mezzo dalla fine del 2020, Venafro è in emergenza, considerando che sono soprattutto i mesi di novembre e dicembre quelli più critici.
Gli ultimi dati hanno superato anche la comunicazione «assunta al protocollo comunale in data 11 novembre Arpa Molise (con la quale, ndr) ha comunicato che la stazione di monitoraggio dell’aria Venafro 2, ubicata in via Campania, alla data del 9/11 u.s. ha registrato 31 superamenti della concentrazione media giornaliera di Pm10, a fronte di una soglia massima consentita di 35 sforamenti».
Alfredo Ricci, pertanto, al riguado ha chiesto «l’adozione dei necessari e opportuni provvedimenti previsti, anche nell’ambito del Priamo, sia con riferimento al traffico veicolare sia con riguardo agli impianti produttivi da cui provengono emissioni inquinanti, anche se ubicati in Comuni limitrofi ma con effetti ricadenti in maniera diretta su Venafro, stante la contiguità territoriale. All’uopo, si richiama che ogni provvedimento incidente sul traffico veicolare attraversante il Comune di Venafro inevitabilmente riguarderebbe anche il traffico extracittadino che percorre la strada statale nel tratto urbano e, quindi, i territori di Comuni diversi da quello di Venafro, verso cui dovrebbero essere dirottati i veicoli di cui si andrebbe eventualmente a inibire e/o limitare la circolazione nel territorio del Comune di Venafro».
Nel contempo, il sindaco ha chiesto pure, con Pec ufficiale, «di conoscere quale sia lo stato di attuazione delle misure straordinarie di monitoraggio della qualità dell’aria della piana di Venafro concordate nel corso della riunione svoltasi presso il Comune di Venafro in data 30.1.2020, tra cui il controllo presso più punti ubicati in diversi Comuni della zona e l’acquisto di centraline mobili da collocare in via esclusiva nel territorio dell’hinterland venafrano, nonché quali siano le misure correttive delle cause degli sforamenti, adottate e attuate in maniera strutturali nel territorio considerato».
Dunque, Ricci ha avvisato che, «in mancanza di interventi tempestivi ed efficaci, anche presso impianti produttivi ubicati nella zona, il sottoscritto sarà costretto a valutare l’adozione di provvedimenti limitativi del traffico, come già avvenuto all’inizio del corrente anno, con le conseguenti problematiche in termini di viabilità e impegno da parte delle forze dell’ordine, pur nell’attuale periodo di difficoltà per l’emergenza epidemiologica in corso».

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