Si tratterebbe di un vero e proprio serial killer dei gatti. Su questo stanno indagando gli uomini dei Carabinieri forestali, allertati da una animalista per la drammatica scoperta di un randagio “impallinato” in via Maria Pia di Savoia.
“Giulietto”, così è stato ribattezzato da Laura che lo ha accudito prima della misteriosa scomparsa e che poi lo ha ritrovato, è stato colpito da un’arma ad aria compressa.
«Nato da una gatta randagia della zona è uno di quei gatti denutriti, sporchi, senza nome, invisibile per tutti, sopravvissuto fino a poco tempo fa grazie ai cassonetti e a quello che riusciva a trovare in giro. Ci siamo conosciuti – racconta l’animalista – vicino al cassonetto della farmacia agraria Mastrantuono. Ho iniziato a portargli da mangiare, diffidente all’inizio ma poi poco a poco mentre mangiava ha iniziato a rilassarsi con le mie coccole». Così per mesi, dunque. Fino a quando «la settimana scorsa dopo due/tre sere che non veniva a mangiare mi sono preoccupata e ho deciso di andare a cercarlo con la luce del sole. Ricerca inutile, sembrava scomparso nel nulla. Ma era assurdo che al suono della mia voce non arrivasse, di solito con quelle zampette corte e quel musino da birbante arrivava appena sentiva il rumore della mia auto. Rassegnata ho ipotizzato che qualcuno lo avesse investito e avessero gettato il cadavere nella spazzatura… Stavo andando via quando ho sentito un miagolio, un lamento, venire dal piazzale della farmacia. Entro nel recinto, ma è talmente flebile e ci sono cosi tanti rumori che non riesco a percepire da dove arriva». Dopo un pò, «inizia a miagolare più forte e senza smettere mi porta fino a una catasta di pedane. E finalmente lo vedo, è sotto una pedana, accovacciato in un angolino e talmente spaventato che quando provo a prenderlo, invece di scappare come avrebbe fatto un qualsiasi gatto randagio, si accartoccia su stesso e si affida a me. Gli guardo il viso e in un nano secondo è già nel trasportino e corro come una pazza dal veterinario. Lo hanno massacrato con un fucile ad aria compressa, hanno mirato sempre alla testa, i piombini gli si sono conficcati nel cranio, uno gli ha trapassato l’occhio, gli hanno dovuto aprire anche il palato per toglierne altri».
Adesso «è completamente cieco perché anche all’altro occhio ha un ematoma interno che gli impedisce di vedere. Non so ancora se ritornerà a vedere, sto cercando uno specialista che lo aiuti».
Insomma, «c’è un pazzo – meglio sarebbe dire criminale – su via Maria Pia che ha ucciso tutti i gatti della zona. Io credevo che morissero investiti invece lui li ha sterminati tutti con il fucile ad aria compressa. Spara alla testa e, visto che può sparare un colpo alla volta, è evidente che al gattino a cui sono stati tolti quattro piombini (uno non è riuscito a toglierlo, per farlo dovrebbe aprirgli il cranio) li ha sparati in momenti diversi. È un pazzo, li fa morire lentamente».
Il drammatico racconto di Laura è diventato ormai virale e in tanti sono ‘alla caccia’ del delinquente, «una persona pericolosa sia per gli animali che per gli esseri umani». Evidentemente «è una persona crudele e sadica che deve essere assolutamente fermata. Chi vive su via Maria Pia facesse attenzione al più piccolo indizio perché la dinamica dei fatti porta a pensare che il criminale abiti su quella strada».
La speranza ora è che le forze dell’ordine possano riuscire ad individuare il responsabile e fermarlo al più presto.

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