All’alba di ieri mattina, i Carabinieri del Nor e della Stazione di Isernia hanno bussato alle porte delle loro abitazioni e forse, per i due uomini finiti in cella con le accuse di lesioni personali aggravate e rapina aggravata, non si è trattato nemmeno di una sorpresa. Entrambi gravati già da precedenti, forse immaginavano che le forze dell’ordine sarebbero arrivate presto a loro. Uno dei due ha già conosciuto il regime detentivo, l’altro – al momento dei fatti per i quali è oggi imputato – era sottoposto ad una misura alternativa alla detenzione, l’affidamento in prova ai servizi sociali. La Procura di Isernia ha ritenuto fondato il pericolo di reiterazione del reato, motivo per il quale ha disposto che entrambi dovessero varcare il portone dell’istituto penitenziario.
È bastato un mese agli inquirenti per risalire alle loro identità, collocarli con certezza sulla scena del crimine e individuarli come gli autori del pestaggio e della rapina ai danni di un giovane isernino, che quel giorno si trovava nella zona dell’ex terminal bus di località Le Piane.
La vittima, quel pomeriggio del 17 aprile scorso, ha immediatamente allertato i Carabinieri ai quali ha raccontato dettagliatamente i fatti. Non solo: ha anche fornito l’identikit di uno dei suoi aggressori.
Il giovane, quel giorno nella zona dell’ex terminal dei bus, viene avvicinato da due uomini che gli intimano di andare via per motivi che al momento non sono stati chiariti. La vittima, di contro, sceglie di restare in quel luogo pubblico ed è probabilmente questa decisione la miccia del pestaggio al quale viene sottoposto: prima minacce verbali, poi la catenina al collo strappata via con violenza e infine le bastonate sul corpo e alla testa. Come se non bastasse, i due tentano anche di sottrargli il marsupio, custodito in macchina e poi recuperato dalla vittima. In ospedale, al giovane finito (non si sa perché) nel mirino di tanta ferocia verranno diagnosticate ferite e contusioni per 15 giorni di prognosi.
La paura per quanto accaduto però non gli fa cambiare idea, intenzionato ad andare fino in fondo e così il giovane sporge denuncia, tratteggiando anche l’identikit di uno dei due uomini responsabili del pomeriggio di terrore. Le indagini partono immediatamente, affidate ai Carabinieri della sezione operativa del Nor, coordinate dal procuratore Carlo Fucci e dirette dal pm Alessandro Iannitti. Si lavora sulla individuazione degli aggressori ricostruendo i fatti attraverso eventuali testimonianze. E così si scopre che uno dei due aggressori è stato fermato per un controllo di routine solo qualche ora prima, in compagnia di un altro uomo (che poi si è scoperto essere il secondo aggressore). I due vengono riconosciuti da tre giovani che, al momento del pestaggio, erano presenti nella zona dell’ex terminal. Ricostruita anche la dinamica dei fatti, grazie alla loro preziosa testimonianza, che coincide con quella fornita dalla vittima.
Evidenti e gravi gli indizi di colpevolezza, quindi, a carico dei due. Non solo: emerge, in fase di indagini, che uno dei due ha pensato bene di fornire false generalità e false informazioni personali in occasione di un precedente controllo, operato sempre dalle forze dell’ordine.
Troppo alta la possibilità che i due uomini possano reiterare il reato, che qualche altra persona finisca nel loro raggio di violenza. E così il gip del Tribunale di Isernia, Michele Caroppoli, dopo aver valutato con la consueta attenzione i fatti, ha accolto le richieste del pm disponendo, per i due, la custodia in carcere.

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