Dieci mesi ed una serie lunghissima di infrazioni al Codice della strada, minacce alle forze dell’ordine, in particolare ai carabinieri del comandante Sante Torrisi, detenzione ingiustificata di armi, simulazioni di reato. Tutti commessi da due persone. Una donna 47enne e suo fratello 54enne, entrambi finiti anche in precedenza davanti alla magistratura per precedenti specifici. Una storia lunga nove mesi, e nelle scorse ore, la firma dell’ordinanza di custodia cautelare da parte del gip del Tribunale di Larino Maria Paola Vezzi che, a fronte delle risultanze investigative, ha prescritto per l’uomo, anche in considerazione del suo stato di salute, la detenzione in casa e per la sorella l’obbligo di dimora a Colletorto. Misure decise in quanto il magistrato campobassano ha ritenuto i due responsabili di resistenza, violenza e oltraggio nonché porto ingiustificato di armi, minaccia e simulazione di reato. Stando al resoconto del comando provinciale dell’Arma, i fatti hanno inizio nel mese di novembre dello scorso anno. La donna circolava a bordo della sua autovettura Fiat Strada che però era stata in precedenza posta sotto sequestro amministrativo sembra dalla polizia di Termoli. Di qui la denuncia da parte dei militari dell’Arma per guida di veicolo sottoposto a sequestro. La denuncia scatenò, come dire, l’ira del fratello che contattò telefonicamente il maresciallo Torrisi rivolgendosi al sottoufficiale con frasi oltraggiose e minacciose. Dopo questo primo episodio nel febbraio di quest’anno, i due si sono resi protagonisti di altro episodio simile con la donna alla guida dello stesso mezzo posto sotto sequestro che non si è fermata all’alt dei militari e con il fratello ad inveire contro i militari con nuove minacce verso il comandante. Non contento, l’uomo veniva nuovamente controllato dai militari nel mese di marzo 2012 sempre alla guida dell’autovettura sottoposta a sequestro amministrativo e sprovvista di copertura assicurativa; scattava un’ulteriore denuncia, anche perché lo stesso risultava sprovvisto di patente di guida perché revocatagli dalla Prefettura di Campobasso e perché all’interno dell’automezzo veniva rinvenuta e sequestrata un’ascia. Dunque diversi episodi e tante ipotesi di reato che hanno convinto il gip Vezzi a firmare l’ordinanza di custodia cautelare che stando al comunicato dell’Arma “permetterà loro quantomeno di riflettere sul rispetto delle leggi e degli uomini che si applicano per farle osservare”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.