Con l’accusa di aver intascato una tangente da 700 euro, è finita nei guai – e sul registro degli indagati – il prefetto di Cosenza Paola Galeone.
Molto conosciuta anche in Molise, dove ha svolto il ruolo di prefetto vicario dal 2010 al 2013, al vertice del Palazzo del Governo cosentino è arrivata nel 2018.
Secondo il pm, ha chiesto a un’imprenditrice di emettere una fattura falsa di 1.220 euro da addebitare al fondo di rappresentanza che il Viminale mette a disposizione dei suoi uffici territoriali. Una volta liquidata la fattura – la proposta di Galeone – l’imprenditrice avrebbe intascato 500 euro per il disturbo, mentre il resto sarebbe rimasto a lei. Una mazzetta da consegnare in contanti in un luogo pubblico, un bar di Cosenza. Come si trattasse di uno scambio di doni, ha sottolineato il quotidiano La Gazzetta del Sud che per primo ha dato la notizia il 31 dicembre scorso.
La donna – si tratta della presidente dell’associazione Animed (che si occupa di tutela dei diritti delle donne) Cinzia Falcone – ha finto di accettare la richiesta, ma si è presentata in Questura per denunciare quanto accaduto. Insieme agli uomini della Mobile e con il coordinamento della procura di Cosenza, diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo, l’imprenditrice ha organizzato lo scambio in modo da poter documentare il tutto. Con addosso un registratore nascosto, si è presentata all’appuntamento e ha consegnato al prefetto una busta piena di banconote fotocopiate per il riscontro.
All’uscita del bar Galeone ha trovato gli uomini della Mobile, che avevano anche videoripreso l’incontro. Gli investigatori nella borsa hanno rinvenuto la mazzetta che ha incastrato il prefetto. Secondo indiscrezioni, riportate da Repubblica, gli inquirenti hanno intenzione di approfondire per capire se si tratti di un unico episodio o di un’illecita abitudine.
A Cosenza, Galeone aveva già lavorato da vice prefetto dal 2008 al 2010 ed era stata nominata commissario prefettizio a Corigliano e Cerzeto all’epoca dello scioglimento per mafia. Ora si è messa in aspettativa. Nel prossimo Consiglio dei ministri l’amministrazione dell’Interno dovrebbe proporre la revoca e la nomina di un nuovo prefetto.

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