Una strada stretta di montagna. La percorrono due auto. Quella avanti, una Giulietta, all’improvviso arresta la corsa e ostruisce la strada a quella che segue. Dall’Alfa scende un uomo che con un piede di porco distrugge il parabrezza dell’altra auto.
Sull’episodio indagano i carabinieri del Comando provinciale di Benevento perché, anche se a ridosso del confine, l’aggressione è avvenuta in territorio campano.
Gli uomini dell’Arma stanno anche ricostruendo l’esatta dinamica, mettendo a confronto quanto raccolto nella denuncia e il chiacchiericcio in paese.
Stando a ciò che si racconta a Cercemaggiore, il commerciante, residente in contrada Capoiaccio, avrebbe notato passare più volte una Giulietta di colore rosso. Insospettito e anche indispettito per aver subito più di un furto presso l’abitazione dove vive con la famiglia, sarebbe salito a bordo della sua auto per seguire quell’Alfa, avvisando, nel contempo, una serie di amici e residenti della zona, che a loro volta hanno informato i carabinieri. Appena varcato il confine e, dunque, in provincia di Benevento (benché non molto distante dalla contrada di Cercemaggiore), la Giulietta ha arrestato improvvisamente la corsa, dall’auto è sceso un malvivente che impugnava un piede di porco. L’uomo ha ingranato la retromarcia e si è allontanato. Il ladro ha lanciato l’arnese che è finto sul parabrezza dell’auto dell’uomo molisano.
La versione riferita ai militari è leggermente diversa, ma nella sostanza non sminuisce la gravità dell’accaduto: l’uomo stava rientrando a casa da un comune vicino ma in provincia di Benevento e, percorrendo la strada, si sarebbe trovato la Giulietta rossa davanti. Non la stava quindi inseguendo, ma stava solo raggiungendo la sua abitazione. Resta invariato il finale, ovvero, l’aggressione subita.
Nel frattempo la banda di criminali è tornata indietro verso Capoiaccio per poi raggiungere la superstrada che porta nel Beneventano. All’altezza di Pontelandolfo la Giulietta è stata intercettata da una pattuglia di carabinieri. Messi alle strette, i malviventi hanno abbandonato l’auto e hanno proseguito la fuga a piedi nelle campagne. Nel veicolo è stata rinvenuta merce rubata. Sembrerebbe una tv e una motosega.
Un’auto della stessa marca e dello stesso modello era stata segnalata sui social come probabile veicolo con cui un gruppo di ladri stava commettendo furti nella zona. Poco cambia se la versione sia quella dell’inseguimento o dell’incontro casuale: quanto accaduto è grave e inquietante.
Il malvivente, per fortuna, si è “limitato” al parabrezza dell’auto del commerciante di Cercemaggiore. Ma poteva oggettivamente finire peggio.
L’attività di controllo del territorio, è utile ribadirlo, è demandata alla forze dell’ordine, che sono in possesso dell’esperienza e degli strumenti necessari per affrontare situazioni complesse, come può essere quella di far fronte ad una banda di delinquenti.
Polizia e Carabinieri raccomandano di segnalare auto o movimenti sospetti al 112 o al 113, evitando qualsiasi comportamento che possa mettere a rischio la propria incolumità.
L’aggressione di cui è rimasto vittima il commerciante di contrada Capoiaccio conferma una serie di sospetti, a partire dal fatto che i furti in quell’area vengono commessi da bande criminali che si spostano dalla vicina Campania, dove insistono diversi accampamenti rom. Bande formate per lo più da malviventi senza scrupoli, talvolta anche disposti a tutto.
ppm

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