Dopo poco più di un mese di indagini gli agenti della Squadra Mobile di via Tiberio hanno dato un volto e un nome al rapinatore che lo scorso 12 dicembre fece irruzione nel negozio di biancheria intima ‘Leonzia’, in via Orefici, minacciando la titolare con un coltello. È un 20enne di origini romene, ma residente a Campobasso, con problemi di tossicodipendenza. Il giovane entrò nel negozio del centro storico poco prima dell’orario di chiusura, intorno alle ore 20, travisato ed armato di coltello, con indosso un passamontagna di lana nero, minacciando di morte la titolare – «se chiedi aiuto ti ammazzo», le frasi indirizzate alla donna – ed intimandole di consegnargli l’incasso. Di fronte alla titubanza della donna, si avventò sulla cassa riuscendo a portare via solo poche decine di euro (circa 30 euro in monete). Elemento che fin da subito indirizzò gli inquirenti sulla pista della tossicodipendenza. Un colpo messo a segno in una manciata di minuti: raccolto l’incasso fuggì lungo i vicoli del centro storico e nonostante l’immediato intervento della Polizia, riuscì a dileguarsi. Per la ricostruzione dei fatti, inoltre, non è stato possibile avvalersi di immagini di videosorveglianza, non essendoci nella zona dei fatti alcun sistema di registrazione.
Successivamente, i poliziotti della Questura, nell’ambito di un’attività di verifica in materia di stupefacenti, hanno proceduto alla perquisizione di diversi giovani del capoluogo, tra cui il 20enne romeno, che messo alle strette nel corso del controllo, ha dichiarato di essere l’autore della rapina. Il giovane ha confessato che quella sera, sotto l’effetto di sostanza stupefacente, aveva deciso di rapinare il negozio per procurarsi denaro per la droga. Aveva quindi individuato il negozietto di abbigliamento intimo, raggiungendolo a piedi ed indossando proprio i vestiti descritti dalla vittima. Il giovane ha anche fornito dettagli circa le modalità della rapina, aggiungendo che, immediatamente dopo, si era liberato sia del coltello che dei vestiti indossati quella sera.
Ha poi indicato agli agenti il luogo in cui aveva lasciato gli indumenti e l’arma utilizzata per la rapina, conducendo i poliziotti in un campo abbandonato poco lontano dal centro abitato, nei pressi della piscina comunale. Il giovane è stato perciò denunciato all’Autorità giudiziaria per il reato di rapina.
md

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