Pochi sport al mondo possono vantare la ricchissima tradizione del calcio, fortemente consolidata in Europa ed esportata a pieni voti in tutto il globo. Forse una popolarità paragonabile a quella del pallone può attribuirsi a basket, nuoto e pallavolo. Ma, a ben vedere, il calcio batte tutti gli sport in quanto a diffusione e capacità di toccare gli animi, persino quelli dei meno appassionati. Pensate per un momento alla Nazionale azzurra in campo contro una qualunque squadra avversaria: un vero italiano non può non sentire scorrere nel sangue quel brivido che solo l'attaccamento alla propria bandiera può dare.

Le Origini Dello Sport Più Amato Al MondoGioco romano dell'harpastum

Se siete abbastanza addentrati in materia, non sarà per voi una novità sapere che l'Inghilterra ha ufficialmente dato i natali a quello che sarebbe divenuto nel corso del XX secolo lo sport più amato al mondo. Ma, in realtà, il calcio potrebbe avere origini ben più remote. Giochi con la palla esistevano già presso i Romani, veri esperti dell'antichità in fatto di giochi ed attività fisiche competitive, ma anche tra i Greci vi erano delle versioni abbastanza interessanti, non solo dal punto di vista sportivo ma anche storico. Infatti, pare che il primo antenato del calcio abbia avuto un'origine greca. Le Episkyros, gioco con la palla nel quale primeggiavano i giocatori di Sparta, era uno sport decisamente violento: due squadre di 12 o 14 elementi dovevano scontrarsi per cercare di segnare poggiando la palla sulla linea di fondo del campo degli avversari. Si potevano usare mani e piedi indifferentemente.

Questa versione del calcio giunse ai Romani, che la nominarono Harpastum e vi apportarono qualche modifica: la palla, ad esempio, fu rimpicciolita e riempita di stoffe. Questo modello di palla richiama quella usata nella pallamano. Ai legionari romani il nuovo gioco piacque così tanto che portavano con sé una palla per giocare quando erano di stanza nelle terre di confine. Ciò promosse la diffusione del gioco presso i popoli del Vecchio Continente, compresa l'attuale Inghilterra. Dall'isola, il gioco fu restituito ai discendenti dei Romani ed al resto del mondo nella forma che conosciamo tutti.

Calcio, Non Solo Competizione

Intorno al calcio, indubbiamente lo sport più praticato e seguito in Italia (come in tantissimi altri Paesi) si muove tutta un'industria legata agli sponsor, alle interviste, al calciomercato e ai grandi profitti che i club hanno in vista di raggiungere con le loro strategie commerciali e non solo meramente sportive. Questo è quanto succede ai piani alti. Poi, viene il popolo ed è qui che il calcio gioca la sua migliore partita e... la vince in maniera decisiva. Perché intorno al pallone il popolo italiano è riuscito a costruire una rete di sentimenti, di ideali, di proiezioni esistenziali che catturano piccoli e grandi. Così, il calciatore pieno di talento proveniente dal paese povero diventa nell'immaginario collettivo raffigurazione di un percorso di vita che può essere cambiato e migliorato nel tempo con sacrificio e dedizione.

Per quest'aspetto, il calcio è maestro di vita. Prendete un giovane Mohamed Salah, tiratelo fuori dal campetto sterrato sul quale è cresciuto in Egitto e mettetelo in un vero campo da calcio con tanto di maglia di una grande squadra come il Liverpool: ecco che nasce una nuova stella, un'icona dell'uomo che realizza il successo partendo dal basso, un esempio da seguire per i più giovani.

Ideali, Esempi Di Vita E Amicizia Tra I Popoli

D'accordo, lo sappiamo tutti, il calcio è anzitutto uno sport e come tale presuppone il giusto livello di competizione. Del resto, senza un minimo di spirito battagliero sarebbe persino inutile scendere in campo. Ma lo sport non è soltanto agonismo, allenamenti, ricerca del record ultimo. Lo sport è il mezzo che unisce persone diverse, che le costringe semmai a condividere il destino della stessa squadra, la strategia di gioco del caso, una visione dei ruoli che si scoprono complementari e indispensabili gli uni agli altri. Date un'occhiata alle squadre della nostra Serie A o, se preferite il calcio d'oltralpe, della Ligue 1. Non notate nulla in comune tra squadre? Ebbene sì, sono tutte composte da giocatori di Paesi diversi, spesso con elementi appena arrivati che devono ancora ambientarsi, che fanno fatica a capire la lingua dei compagni di squadra.

Giocatori italiani accanto a giocatori egiziani, marocchini, arabi o turchi. Ma anche giocatori arabi con compagni di squadra europei. Così, mentre l'espansione dei mercati calcistici dilaga inarrestabile, il calcio porta la pace in Medio Oriente attraverso squadre composte da giocatori di Paesi tradizionalmente rivali. Pensate che la tifoseria resti indifferente a tutto ciò? Certo che no, la composizione della rosa in campo è forse la primissima caratteristica della squadra che i tifosi guardano e vedere i propri beniamini schierati al fianco di compagni di Paesi non sempre amici produce un certo effetto che si ripercuote a catena sugli spalti ed oltre, coinvolgendo le masse che assistono all'incontro via TV.

 

Allora, vi apparirà chiaro come il calcio possa esercitare un potere grandioso sui popoli, mostrando loro che la convivenza è possibile, che il rispetto è doverosamente reciproco e che l'amicizia è il primo obiettivo da raggiungere per formare una squadra vincente. Perché nello sport vince chi fa gioco di squadra, non dimentichiamolo mai.

b3bf7ebd84cfa8426397fa906ea58ffe