Dai precari della Protezione civile agli operatori della formazione professionale. Dagli operai di Gam e Zuccherificio a quelli dell’edilizia. E poi gli ex dipendenti di Esattorie, quelli di Ittierre. In tanti, circa 400 manifestanti, chiedono alla Regione risposte alla crisi occupazionale che sta mettendo in ginocchio il Molise.

Sul palco anche i rappresentanti del mondo della scuola che hanno contestato il presidente Renzi e la sua riforma.

“Hanno preso in giro anche il Papa”, ha detto il capo della Uiltucs Guarracino riferendosi all’appello del Pontefice sulla dignità del lavoro e sul lavoro domenicale. “Facevano di sì con la testa il 5 luglio. Ma poi cosa è successo? Nulla”, ha concluso rivolto al governo regionale.

 

Un Commento

  1. Umberto Vinciguerra scrive:

    Come si fa ad andare a letto tranquilli dopo aver passato l’ennesima giornata della propria vita a perpetuare un’ingiustizia, a rendere ancora più ampio il divario fra società civile e classe politica? Guardate che il suv o la casa in Sardegna ve li fate lo stesso anche solo con il vostro cospicuo stipendio, e c’è spazio anche per i vostri coniugi e figli, senza scomodare un “diritto” di cui questi ultimi godranno ingiustamente e infondatamente alla vostra morte. Possibile che si parli di diritti acquisiti solo in questo caso e non li si citi nei riguardi dei lavoratori dello Zuccherificio piuttosto che della Gam? Poi vi stupite se il Molise è divenuto una terra di emigranti e, per chi vi è rimasto, di compromessi per andare avanti? Riuscite a guardarvi allo specchio?

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