Fra polemiche e opposte ricostruzioni – dalle più ortodosse a quelle più fantasiose – in Molise che il ministero della Salute avesse bocciato il progetto per il centro Covid al Vietri era cosa già nota. Primo Piano ne parlò, per esempio, il 13 luglio.
Ma su quel no è tornato in auge nelle ultime settimane (forse anche perché per realizzare il piano firmato da Regione e Asrem, oltre che dal commissario, ci vorranno ancora quattro mesi). Se ne è parlato a Titolo V venerdì sera. Trasmissione che al Molise dedica sempre troppo poco spazio, troppo poco per capire come stanno le cose veramente. Così, dopo che su Rai 3 è andato in onda il servizio sul gran numero di positivi nelle case di riposo che nel bollettino Asrem non sono indicati, a Toma la conduttrice ha chiesto di Larino. E il presidente voleva leggere e discutere della nota in cui il dg del Ministero Urbani chiede, il 7 luglio, a Giustini di correggere il piano Covid incentrato sul Vietri nel rispetto delle «indicazioni fornite con la circolare del ministero della Salute del 29 maggio 2020» e, cosa tutt’altro che trascurabile, «dei criteri e degli standard definiti dal dm 70 (il Balduzzi, ndr), nonché in coerenza con gli atti di programmazione regionale recentemente adottati». Il tutto era stato discusso in una riunione il giorno precedente. Quindi il dg concludeva: si resta in attesa del piano condiviso da tutta la struttura commissariale. Che fu inviato l’11 luglio: centro Covid all’ex hospice del Cardarelli, a Larino la riabilitazione per i guariti. Firmato da tutti.
Tranne che dal presidente Toma, che non ha competenze in sanità essendo la Regione commissariata. È lui a pubblicare sui social la nota di Urbani, perché a lui i promotori del centro al Vietri (casa della salute e non più ospedale, vale la pena ricordarlo) addossano la contrarietà decisiva. «La Regione non ha avuto alcun ruolo, non ha alcun potere e io non posso decidere nulla della sanità nel Molise. Purtroppo. Perché per me è assurdo che il commissario non sia il presidente della Regione. Sono mesi che chiedo al governo di essere nominato commissario. È assurdo che si spendano soldi per pagare la struttura commissariale quando si potrebbero usare quelle stesse somme per i nostri ospedali. Agli amici dell’opposizione, che sostengono chi ha nominato il commissario, chiedo invece di fare un’interrogazione al loro governo, così i cittadini molisani sapranno chi dice loro la verità e chi invece gioca con l’emozione del momento per prenderli in giro».

r.i.

 

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