Dalla Toscana alla Calabria. Poco più di cinquemila chilometri per raggiungere gli stadi in cui portare in alto i colori del Campobasso, oltre 10mila – ovviamente – considerando il tragitto per tornare a casa. È questo il percorso che il Lupo dovrà affrontare nel girone B della Seconda divisione. La Lega Pro conferma la suddivisione geografica, seppur con qualche piccola eccezione. Non ci sono però particolari sorprese: il raggruppamento è quello che tutti attendevano. La distanza media delle trasferte è aumentata: non ci saranno Sicilia e Marche (Milazzo e Fano sono finite nel raggruppamento A), ma le quattro toscane alzano la media, oltre ovviamente alle tre calabresi. Già, perché è vero che l’anno scorso i chilometri sono stati 5505 contro gli attuali 5196, ma quest’anno ci sono tre partite in meno dal momento che il girone è da 18 squadre e non da 21. La trasferta più vicina sarà quella di Aversa (124 km), da effettuare due volte considerato pure l’impegno di Coppa Italia del 19 agosto. A seguire il suggestivo viaggio a Salerno (137 km) per giocare nell’Arechi, di gran lunga l’impianto più suggestivo. Ricche di fascino anche le gare a Teramo e L’Aquila, senza dimenticare Martina Franca, partita che rievoca il campionato di serie D vinto nell’era Berardo. Il viaggio più lungo sarà in direzione Reggio Calabria (581 km), ma non saranno certo trasferimenti agevoli nemmeno quelli verso Borgo a Buggiano (provincia di Pistoia, 534 km), Pontedera (provincia di Pisa, 533 km) o Poggibonsi (463 km). In totale saranno ben sette le trasferte in cui si dovranno macinare più di 300 chilometri. A Milazzo, intanto, non hanno preso nel migliore dei modi il fatto di dover giocare nel girone A. “Siamo sbigottiti – ha detto a TuttoLegaPro Davide Gambale, dirigente dei siciliani -. Siamo con tutte squadre del Nord, neanche se giocassimo in serie B. Questa suddivisione è fortemente penalizzante da un punto di vista economico. Ci stiamo già muovendo per vedere cosa fare”. A partire con i favori del pronostico, intanto, è senza dubbio la Salernitana, ma l’ambizioso direttore sportivo rossoblù Multineddu è stato chiaro: per fermare l’attacco del Campobasso servirà il Muro di Berlino. Quello dista 1677 chilometri. Magari la società può proporlo come viaggio premio in caso di impresa. O no?

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