Per Lucia, Maria, Mariella, Antonio, Luca… la vita è una corsa. Ci sono i figli piccoli o adolescenti cui badare. Ci sono le esigenze dei mariti. C’è il lavoro. Ci sono i familiari spesso più fragili di chi è costretto a lottare per tenersi stretta la vita. C’è quel male viscido, ingannatore e affamato che si è infilato nel loro corpo e nelle loro vite, che ha costretto queste persone a rallentare la corsa della vita e a combattere una battaglia a volte estenuante. E che – soprattutto nelle donne – si è preso anche alcune cose della loro femminilità, piccole, che (per chi non vive la malattia) possono anche sembrare banali e invece sono importanti. Eccome se lo sono.
I capelli. Le sopracciglia. La pelle. Il corpo che cambia, martoriato dall’aggressività delle terapie contro il cancro.
Ma adesso al quarto piano dell’ospedale Cardarelli di Campobasso non è più soltanto chemio.
Ora c’è uno spazio ritagliato tutto al femminile: un laboratorio di make up rivolto alle pazienti in terapia. Un’iniziativa promossa dall’Ail e dall’Apmo (associazione pro malati oncologici) che questa mattina è stata presentata ufficialmente alla stampa.
Alcuni effetti collaterali delle terapie chemioterapiche minano il senso d’identità, toccano le corde più sensibili dell’animo. Truccarsi insieme ad altre donne che condividono le stesse fragilità nella malattia è un passo verso la riconquista dell’autostima, della fiducia in sé e nel proprio corpo.
Lo dice anche la medicina: l’attenzione alla qualità della vita e allo stato emozionale ed emotivo dei pazienti migliora l’efficacia delle cure.
Finalmente si comincia a considerare un malato non solo un caso clinico, ma anche una persona che in questi momenti e’ psicologicamente molto,molto,molto fragile…… Questa iniziativa contribuirà’ a dare un bellissimo grande sollievo alle pazienti e servirà’ a farle dimenticare per un attimo che , momentaneamente, sei “diversa” e che ritorni come “eri prima” Mi esprimo icon queste parole per esperienza personale.