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La prima processione del Venerdì Santo senza don Armando Di Fabio che per decenni ha coordinato quel maestoso coro che segue Gesù morto e la Madonna Addolorata. Tutto come da tradizione, ma senza quell’uomo che tanto ha dato affinché proprio la tradizione continuasse nel migliore dei modi.

Anche quest’anno i fedeli usciranno dalla chiesa di Santa Maria della Croce, il corteo si snoderà per le vie del borgo vecchio per poi allargarsi a tutto il centro tra due ali di folla, che commossa, attenderà le note del “Teco vorrei o Signore”, del maestro campobassano Michele De Nigris. Un coro intonato da circa settecento persone “ma quest’anno niente passerelle – hanno ammonito i responsabili – la processione è un rito religioso non una vetrina”.

Il momento più toccante si raggiunge davanti al carcere con il saluto della Madonna Addolorata seguito dalla preghiera del detenuto e dal messaggio di speranza di monsignor Bregantini. Poi la processione riprende il corso fino a tornare nella chiesa di Santa Maria della Croce.

Ma i riti della settimana santa sono iniziati ieri sera con la messa in cena domini, durante la quale si svolge la lavanda dei piedi, e con l’apertura degli altari della reposizione.

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