Ha incontrato i cittadini aprendo con loro il confronto rispetto alle principali problematiche che attanagliano alcune aree del capoluogo. Roberto Gravina, candidato sindaco al comune di Campobasso per il Movimento 5 Stelle, con il Tour dei Quartieri ha visitato dal 7 al 18 maggio le zone nevralgiche della città con l’intenzione di raccogliere istanze ed esigenze per concertare, insieme agli abitanti, nuove immediate soluzioni.
«Non c’è sviluppo senza identità – ha dichiarato Gravina durante l’incontro itinerante con gli abitanti della zona di via Principe di Piemonte e via Monsignor Bologna – Campobasso deve saper ripensare la propria identità riappropriandosi del suo ruolo di città capoluogo. Per fare questo, lavoreremo in sinergia con Regione, Università, Terzo Settore e gli altri enti territoriali creando un nuovo patto di sviluppo per la città. Punteremo sulla creazione della “Cittadella della Sostenibilità”: un polo multifunzionale nell’area fieristica di Campobasso per la ripresa produttiva del capoluogo e per creare un punto di incontro tra soggetti in grado di fare innovazione per una vera e propria “future factory”. A questa affiancheremo un “Centro del riuso”, un “social market” e un polo dell’agroalimentare a filiera corta in stretta connessione con il Mercato Coperto e con le piccole attività commerciali. Daremo impulso al commercio del centro cittadino e investiremo su politiche mirate al sostegno del turismo e della cultura come volano di crescita dell’intera città, interessando direttrici urbane, quartieri, contrade e comuni limitrofi»
Domattina, alle ore 10.30, il candidato sindaco ha indetto una conferenza stampa nell’area dell’ex Roxy per discutere delle problematiche reali legate a quella zona della città.

Un Commento

  1. Davide De Castris scrive:

    Sì, identità: che cos’è l’identità per un movimento che onora trans, bisex, gay e le loro imposizioni, un movimento che benedice l’omicidio istituzionalizzato (leggasi legge sul fine-vita), un movimento che dice di no a priori su opere essenziali per il Paese, un movimento che fa del proprio stendardo un ecologismo non ragionato ed assurto a ideologia, un movimento che, nel momento in cui ha in mano il “giocattolo” della gestione amministrativa, rimane imbarazzato? Amaro in bocca: questa è l’unica sensazione che provo.

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