La costa termolese e stavolta senza dicotomia di posizioni tra Nord e Sud, ammaina il vessillo simbolo del turismo di qualità e dice addio dopo 16 anni alla Bandiera Blu. L’ultimo inciampo, infatti, avvenne nel 2002, da lì in poi tre lustri consecutivi di gloria. L’ufficiale esclusione di Termoli dalla mappa della Fee è stata sancita ieri, ma già dal 27 aprile il punto interrogativo l’avevamo messo per puro scrupolo due settimane fa, quando annunciando l’invito alla convention della Fee di oggi a Roma, presagivamo che il Molise scendesse a una sola Bandiera blu, quella di Campomarino. Termoli perde così una continuità storica, dal 2003 era sempre stata Bandiera Blu e quest’anno, 2018, poteva inseguire il 16esimo vessillo consecutivo. Invece no. A Roma è stata premiata solo Campomarino, uno dei 4 Comuni costieri. Era dal 2002, ultimo anno dell’amministrazione Montano che non si perdeva l’ambito riconoscimento della Fondazione per l’educazione ambientale. Possiamo immaginare i motivi che hanno portato la Fee Italia a escludere la città di Termoli e il suo Lungomare Nord, quello di Rio Vivo era da due anni non più premiato, con una dicotomia che fece molta polemica. Adesso mancando completamente si è ripristinato l’equilibrio. Molise fanalino di coda, dunque, con un solo vessillo su 368. Termoli è uno dei soli 4 Comuni che hanno fatto il passo del Gambero, con Anzio, Gabicce Mare e Pozzallo. Degli altri due Comuni costieri molisani, Petacciato – circostanza già riferita nel precedente articolo – non ha inoltrato la domanda – mentre continua la bocciatura della candidatura di Montenero di Bisaccia, che sconta ancora qualche deficit di natura infrastrutturale, dopo aver colmato la lacuna sulla raccolta differenziata. Una debacle che vede invece l’asse Adriatico rinforzato tra Marche, Abruzzo e Puglia. Aumentano, infatti, le spiagge premiate con il vessillo della Bandiera Blu promosso dalla Fondazione per l’educazione ambientale (Fee). Una delle novità di quest’anno è che la Campania supera le Marche e arriva al terzo posto di questa speciale classifica “balneare”. Sul podio al primo e secondo posto per numero di Comuni premiati figurano Liguria e Toscana. Quindi si evidenziano positivamente le Regioni del litorale tirrenico. Tra i fattori che sono considerati come premianti, oltre la qualità del mare, c’è anche la gestione del territorio, gli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti e la vivibilità in estate. Considerati questi criteri, le spiagge migliori in Italia sono quest’anno 368 (342 nel 2017), il 10% di quelle premiate a livello mondiale; 175 le località di riviera (163 l’anno scorso) dove sventola la bandiera Fee (16 i nuovi ingressi e 4 le uscite). Segnali positivi per il Mezzogiorno e guadagna vessilli anche l’Adriatico: in Puglia la bandiera blu sventola quest’anno anche a Rodi garganico, Peschici e Zapponeta, in provincia di Foggia, e in totale la regione mette a segno 14 bandiere. In Calabria il vessillo blu arriva a Tortora e a Sellia marina e in Basilicata i nuovi ingressi di Bernalda e Nova Siri portano a 4 i sigilli di qualità.

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