Una vicenda forse un po’ sottovalutata o presa sotto gamba, non clinicamente, ma mediaticamente e politicamente, che ha esposto la sanità molisana agli strali della Ministra della Salute Giulia Grillo e fatto accendere i riflettori della stampa nazionale, come il Corriere.it ad esempio, oltre a un servizio ampio nell’edizione delle 20 del Tg1, che ieri sera titolava come il quotidiano milanese sulla Tac ferma a Termoli e il 47enne morto a livello cerebrale a San Giovanni Rotondo. Non è un caso, infatti, che dopo un pomeriggio surreale, culminato nella nota della titolare del dicastero sanitario sull’invio di ispettori e Nas all’ospedale San Timoteo di Termoli, i vertici Asrem si sono dovuti riunire precipitosamente a Campobasso, quando solo il giorno prima, sia in viale San Francesco che ieri alle tv locali, veniva ribadito il rispetto del protocollo medico per il trattamento dell’emorragia cerebrale che aveva colpito l’uomo, un conducente di autobus dell’impresa Calzolaro.
Lui, M. C., da due giorni è in rianimazione neurochirurgica all’ospedale Casa sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Quello che è accaduto alle 11, in casa del 47enne, sposato con una signora che è commessa in un negozio di abbigliamento, con due figli, di 10 e 6 anni, e con la madre che guarda caso, prima lavorava in Radiologia al Vietri di Larino, è stato un continuo susseguirsi di gesti disperati. Lui, sempre gentile e scherzoso, benvoluto, tanto che i larinesi sono inferociti per quanto avvenuto due mattine fa. A un certo punto ha avvertito un fortissimo dolore alla testa, si è rivolto alla moglie dicendo di sentirsi male ed è stato chiamato il 118. Qui, il primo baco, ossia mezz’ora di attesa, per far giungere l’unica ambulanza della postazione frentana, ricordiamo che il Punto di primo intervento era stato chiuso il giorno prima, all’abitazione del malcapitato, poiché si trovava a Santa Croce di Magliano. Salito sull’autolettiga, il 47enne ha dato un urlo incredibile, probabilmente per lo scoppio di una vena. Non a caso, quando è stata fatta la Tac nell’ospedale fondato da Padre Pio, la testa era piena di sangue, una emorragia cerebrale massiva. Da qui le conseguenze della morte cerebrale intervenuta dopo poche ore e adesso si attende solo che cessi di battere il cuore, poiché speranze non ce ne sono più. Ma resta la rabbia, di quel trasporto presuntivamente inutile al pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli, per non parlare del passaggio di un’ambulanza in piena emergenza da codice rosso dinanzi a una scatola vuota come il Vietri, simbolo di smantellamento dei diritti ad avere prospettive di vita, vista la Tac obsoleta dismessa da qualche parte del nosocomio frentano. I medici da subito hanno dichiarato che era necessario portare il paziente per stabilizzarlo e poi trasferirlo al reparto di rianimazione neurochirurgica, attrezzato per questi casi. Ma i familiari del 47enne non sono per nulla convinti di questo iter e c’è chi si è messo in contatto su Facebook direttamente con la Ministra Grillo, ottenendo prima attenzione e promessa di risposta e intervento, poi addirittura una nota stampa nazionale ufficiale, con cui la Grillo annuncia una ispezione condotta da una task-force. Da qui l’esigenza dei vertici Asrem di fare quadrato e incontrarsi per affrontare la situazione. «Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha inviato in Molise una task force per accertare i fatti in relazione alla morte del cittadino di 47 anni, deceduto ieri sera per aneurisma cerebrale nell’ospedale pugliese di San Giovanni Rotondo, dopo un’odissea di altri due ricoveri a vuoto sul territorio molisano per l’assenza di una Tac – si legge nel documento stampa ministeriale – La task-force di esperti del ministero, coadiuvata dai Nas, resterà in Molise il tempo necessario ad acquisire documenti, atti e ogni elemento utile a fare completa chiarezza rispetto all’accaduto.
L’episodio servirà a fare luce sul percorso di cura in ambito neurologico in Molise.
Occorre infatti accertare le inefficienze organizzative, le eventuali responsabilità personali degli operatori, ma anche gli eventuali errori causati da cattiva programmazione della politica regionale». «Vogliamo andare rapidamente a fondo su questa vicenda – afferma il ministro Grillo – non è possibile morire per cattiva organizzazione e sostanziale mancanza di assistenza. Tanto più in una Regione, il Molise, dove le fallimentari gestioni del passato non sono alle spalle, come dimostrano i ripetuti casi di assenza di reale programmazione che i cittadini molisani ben conoscono. Intanto, desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari dell’uomo scomparso». «Va sottolineato che i 12 posti-letto di neurochirurgia dell’ospedale Cardarelli di Campobasso non sono stati riconfermati nella programmazione regionale da un provvedimento firmato dal commissario ad acta nel 2017, in quanto l’attività è stata assegnata unicamente all’Irccs privato-convenzionato Neuromed di Pozzilli», termina così la nota ministeriale, che è stata trasmessa anche dai 5stelle molisani, con loro commenti. La Ministra Grillo, che due mattine fa ha avuto anche un colloquio telefonico con il nostro portavoce al Senato, Luigi Di Marzio, dichiara: «Vogliamo andare rapidamente a fondo su questa vicenda. Non è possibile morire per cattiva organizzazione e sostanziale mancanza di assistenza. Tanto più in una regione, il Molise, dove le fallimentari gestioni del passato non sono alle spalle, come dimostrano i ripetuti casi di assenza di reale programmazione che i cittadini molisani ben conoscono. Intanto, desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari dell’uomo scomparso». Per il Movimento 5 stelle la notizia assume maggiore rilevanza anche alla luce del caso che si è verificato ieri mattina a Venafro dove, solo grazie all’intervento dei volontari della Croce Azzurra, una bambina priva di sensi è stata trasferita al Veneziale di Isernia perché il Punto di Primo intervento al Santissimo Rosario era chiuso.

Emanuele Bracone

Un Commento

  1. Arianna di Biase scrive:

    Disastro dei disastri, e qui nessuno si indigna o si arrabbia come dovrebbe. Siamo troppo scemi, in Molise!

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