Lo ha detto e ribadito il presidente della Regione Paolo Frattura: “Nella prossima seduta del Consiglio regionale chiederò all’Assise l’istituzione di una commissione paritaria, che rappresenti maggioranza e opposizione, e scriva in tempi rapidi una legge sul conflitto d’interessi”.

La dichiarazione a Fuoco incrociato, su Teleregione, dove Frattura ha discusso di sanità con Giuseppe Astore. Argomenti distanti, certo. Ma su entrambi il confronto è stato schietto e serrato fra i due ospiti della trasmissione andata in onda eccezionalmente di venerdì sera e a chiusura della stagione.

Dai piani operativi sospesi dal Tar e bocciati dal tavolo tecnico – e ora all’attenzione dell’Assemblea di via IV Novembre chiamata a ‘trasformarli’ in legge – al debito da oltre 200 milioni che resta da ripianare. Dalla riconversione degli ospedali ‘minori’ all’integrazione fra le strutture convenzionate e la rete pubblica. Di tutto questo Frattura e Astore hanno dibattuto da fronti diversi ma con traiettorie che spesso si sono, anche inaspettatamente, incrociate. Esperto di sanità per essersene occupato da assessore regionale e anche da parlamentare, Astore ha rivendicato di aver sostenuto anni fa che l’offerta di salute andava spostata sul territorio in Molise. La sostenibilità economica del sistema non può essere un argomento estraneo a chi governa e programma i servizi, in sostanza.

Il ragionamento poi si è fatto più ampio. E qui fronti opposti per i due esponenti politici, idee diverse di centrosinistra. Renziano quello di Frattura.  Puro, original quello di Astore. Che ha messo a segno un altro assist in chiusura di trasmissione. Suggerendo al governatore di sistemare la normativa regionale riguardo al conflitto di interessi, questione – ha sottolineato – che da quando è stato eletto alla guida della Regione è diventato il suo punto debole, perlomeno il punto su cui viene attaccato. Il presidente lavora da imprenditore nel campo dell’edilizia e delle rinnovabili. “Non riesco a capire quali sono i presupposti di questi miei conflitti di interesse, la mia interlocuzione è con i privati che si rivolgono a me per comprare qualcosa per sé, per la famiglia, per investimento”. Fatta la cornice personale, Frattura ha detto sì alla legge sul conflitto. E per evitare i tempi lunghi che avrebbe un’iniziativa popolare – che, ha aggiunto Astore, potrebbe avere il sapore di una legge punitiva – ha annunciato che inviterà Palazzo Moffa a costituire una commissione ad hoc. “Così da rasserenare gli animi di tutti – ha concluso –, il mio per primo”.

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