Le primarie chieste dal senatore Roberto Ruta e altri 14 componenti dell’assemblea del Pd Molise agitano (o galvanizzano) il fronte degli ‘avversari’ interni del governatore Frattura.
Giuseppe Libertucci, mentre da un lato spiega le motivazioni che lo spingono a sostenere la mozione Orlando nella battaglia congressuale per la leadership del partito nazionale, dall’altro dice che le primarie per il presidente non possono rappresentare solo una prova di forza fra le varie anime dem. Dice in particolare il consigliere comunale di Campobasso: «La richiesta di primarie per la presidenza della giunta regionale, da me sottoscritta e fortemente sostenuta dal senatore Ruta – autorevole sostenitore della mozione Emiliano – non può essere sostenuta senza un dibattito sulle candidature. Le primarie non potranno costituire prove di forza tra gli esponenti politici ma la straordinaria occasione per far emergere una nuova classe dirigente capace di portarci fuori dalle secche e garantire a questa regione uno sviluppo vero e innovativo. Non sarà possibile ricandidare – mette le mani avanti – chi non è stato capace in questi anni di risolvere i temi della sanità, della viabilità, della ricostruzione post terremoto e dello sviluppo».
Quanto al sostegno ad Orlando, alle consultazioni del 30 aprile, le motivazioni di Libertucci risiedono nell’impegno la «lotta alle disuguaglianze per difendere la democrazia combattendo la povertà, rilanciando lo Stato sociale e definendo un piano strategico di investimenti sociali: sanità, scuole, asili». In chiave locale, infine, sostiene che «un successo della candidatura Orlando nel capoluogo cittadino ci darà la forza di portare all’interno del Consiglio comunale i temi richiamati». Comunque, «concluse le primarie il circolo di Campobasso dovrà discutere dei temi portati dalla mozione Emiliano rappresentata dal sindaco e parte consistente della giunta e della rappresentanza Pd in seno al Consiglio comunale con quelle della mozione Orlando che rappresento in città».

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