Un colpo non indifferente. Anche perché diretto e senza possibilità di equivocare.
Una parte consistente di Fronte democratico, che insieme Roberto Ruta ha sostenuto in Molise Michele Emiliano alle primarie per la segreteria nazionale del Pd sconfessa il senatore e il suo Ulivo 2.0.
È Stefano Buono, il coordinatore dell’area del Partito democratico, a stoppare la nuova creatura che si propone come alternativa al governatore Frattura (al quale lo stesso Buono non ha mai risparmiato critiche negli ultimi due anni). Però, sostiene il giovane esponente dem, «bisogna confrontarsi su ciò che riguarda il futuro del Molise e non su nomi e alleanze rispetto alle quali fughe in avanti non hanno alcun senso. Questa è la posizione anche di una parte significativa di Fronte Democratico Molise, l’associazione che fa riferimento a Michele Emiliano».
Bisogna, quindi, rispettare quel che ha deciso il massimo organo del Pd. «La maggioranza del Partito democratico molisano, in assemblea regionale, ha stabilito di iniziare una fase di ascolto sul territorio e, prossimamente, una conferenza programmatica sulla quale confrontarsi e trarre le conseguenti decisioni. Non ha rifiutato le primarie – sottolinea Buono in dissenso dalla visione di Ruta – come strumento per la selezione della propria classe dirigente; è scritto nello statuto e chiunque abbia volontà e forza politica può, ai sensi dello statuto, avanzare la propria candidatura alla presidenza della Regione. Oltretutto sarebbe legittimo mettere in piedi una coalizione di centrosinistra alternativa se provenisse da esponenti politici non appartenenti al Pd. Se autorevoli esponenti istituzionali del Partito democratico intendono non far passare confronto ed eventuali proposte politiche alternative all’interno dello stesso dovrebbero trarne le opportune conseguenze».
Nel merito, prosegue il coordinatore di Fronte democratico, «abbiamo bisogno di sapere, confrontandoci, in che modo vogliamo offrire un servizio sanitario d’eccellenza, potenziare la rete infrastrutturale, mettere in campo azioni di marketing territoriale, rilanciare gli investimenti. Poi si vedrà, anche mediante eventuali primarie, sulle gambe di quali donne ed uomini cammineranno questi contenuti. Un ragionamento politico che a priori vuol definire alleanze e nomi non appassiona, non fa bene né al Molise né al centrosinistra. Un ragionamento politico – è la stoccata finale – portato avanti, oltretutto, da chi questa maggioranza l’ha definita, determinata e condivisa per lungo periodo».

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