Uno studio spazioso e luminoso, nel centro della città ma tranquillo e ovattato. In cui ci si può concentrare al massimo per lavorare. Maria Domenica D’Alessandro, avvocato e impegnata nella Scuola forense, accoglie gli ospiti nel luogo del suo lavoro quotidiano. Perché la campagna elettorale e le connesse esigenze di comunicazione si aggiungono agli impegni di questa donna energica e volitiva. L’agenda stravolta e strapiena, ma lei riesce a tenerci dentro tutto.
È candidata al Senato nella quota proporzionale con Fratelli d’Italia. Una scelta, quella di impegnarsi direttamente in politica ora, che lei stessa definisce «controcorrente».
Cosa l’ha spinta a farlo?
«Con la situazione che abbiamo, chiunque andrà a gestire la cosa pubblica avrà tanto da fare, dovrà ricostruire ex novo il tessuto economico e sociale, la rete, la filiera che ci consenta di portare le istanze dei cittadini sui tavoli nazionali e sovranazionali. Non ci piace questa politica per come è stata gestita, non ci piace l’Unione europea che – lo sappiamo – fa gli interessi delle banche e ha dimenticato il suo popolo. Le mie motivazioni stanno, quindi, in questo: portare in questa competizione l’entusiasmo e la passione per ridare voce e forza alla tradizione della destra che ritengo – e riteniamo insieme al mio partito – sia l’unica che possa ridare al Paese la stabilità. Stiamo portando avanti l’intento, e siamo fiduciosi, di ottenere una larga maggioranza che ci consenta di governare il Paese e in ogni caso di avere un peso tale da evitare inciuci con il Pd e i 5 Stelle e quindi dar voce al popolo della destra».
Tre cose che lei ritiene prioritarie per il Molise e su cui si impegnerebbe in Paralamento.
«Faccio una premessa. Parlo da cittadina italiana ed esprimo lo sdegno per questi anni in cui l’ultimo governo di centrodestra è stato esautorato col solito aiutino dall’esterno per fare spazio a governi delegittimati e compiacenti nei confronti della finanza internazionale. Ci è stato detto che le ricette bocconiane – Monti e Fornero – avrebbero risolto i problemi. In realtà si sono dimostrate cure palliative per malati terminali. Gli uomini che abbiamo visto succedersi – Monti, Letta, Renzi e il suo nuncio Gentiloni – ci hanno indignato perché non hanno fatto gli interessi dell’Italia e degli italiani. Non abbiamo bisogno di uomini maggiordomo dell’Ue ma di persone che si prendono cura delle esigenze di cittadini e territori e che, saliti al potere, non si dimentichino delle loro vite ed esistenze. La politica, sono convinta, deve tornare al popolo, senza il popolo è mero esercizio del potere, negazione della democrazia ma, soprattutto, realizza un governo della realtà virtuale e non di un mondo reale fatto di bisogni concreti».
Questo il quadro, dunque. Quali le priorità?
«L’emergenza povertà nel nostro Paese e nel Molise soprattutto. Nessuno può essere lasciato senza dignità. Senza dignità non si può parlare di diritti e tantomeno di programmi. La mia proposta è il sostegno immediato a chi non ce la fa, alle famiglie, assegni familiari. Sostegno alla natalità, reddito di infanzia, sostegno ai pensionati, aumento delle pensioni minime e raddoppio di quelle di invalidità. Per le persone con disabilità anche la creazione di una autorità indipendente che tuteli ogni loro bisogno in particolare – sembra assurdo nel 2018 – l’affermazione dei loro diritti, in primis quelli politici, il diritto di esprimere il proprio voto con una modalità tale da esserne assicurata la personalità, l’unicità e la libertà».
Grande spazio in questa campagna è stato dato ai temi economici.
«Sì, infatti il secondo punto riguarda il rilancio dell’economia attraverso la valorizzazione delle piccole e medie imprese con politiche di agevolazioni fiscali e la defiscalizzazione per favorire nuove assunzioni. La promozione di startup innovative e del futuro dell’impresa, mi riferisco alle imprese 4.0, poiché è importante conservare l’esistente e la qualità del made in Italy e del made in Molise, che l’Europa vuole annientare, ma anche lanciare il proprio sguardo su quello che è il futuro e che non può prescindere dalla valorizzazione dell’innovazione della tecnologia. Poi, meno tasse, Flat tax per le imprese e le persone per avere più certezza sulle imposte da pagare e per recuperare risorse disincentivando l’evasione fiscale. Infine, no tax area per i redditi più bassi e applicazione dell’aliquota fissa a partire da un tetto minimo solo sul reddito incrementale. Terzo punto, la sicurezza…».
Quali le sue proposte?
«Non possiamo più vivere con la paura di essere aggrediti nelle nostre stesse case. Occorre sicuramente rivedere la legittima difesa, più certezza della pena, no all’abolizione dei reati e ai decreti ‘svuota carcere’, lotta al terrorismo, alla mafia e alla corruzione da cui possono essere tratte sostanze da utilizzare per scopi sociali più meritevoli. Sicuramente lotta alla criminalità insita nell’accoglienza. Il fenomeno dell’immigrazione va assolutamente regolarizzato, vanno bloccati i nuovi arrivi con politiche e accordi coi Paesi di origine, espulsi gli irregolari e chi tra loro delinque. Nuovi accordi con l’Europa perché non può passare il messaggio che basta pagare e perché dietro il problema dell’immigrazione c’è quello dell’integrazione».
Fratelli d’Italia punta sul rinnovamento in questa tornata?
«Ci inseriamo nel programma della coalizione portando in Molise volti nuovi e liste nuove. Una scelta di completo rinnovamento perché, anche attraverso gli incontri che stiamo svolgendo sul territorio, i cittadini chiedono questo: persone nuove e politiche nuove. Ci presentiamo con persone scelte per motivi meritocratici, convinti che per un futuro di qualità ci voglia anche una politica di qualità e che sia vicina ai cittadini».

r.i.

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