Otto mesi dopo la sconfitta vissuta in prima persona, Pierpaolo Nagni – potente assessore della giunta Frattura oggi fuori dal Consiglio regionale – dice: «Il nostro vero errore è stato chiuderci nel palazzo. Non avremmo fermato il nuovo corso che ci ha travolti. Ma non si può pensare di mettersi attorno al tavolo in sei, sette persone e decidere per tutti».
Oggi Nagni si ritrova a fare la stessa battaglia di Roberto Ruta. Mai veri nemici. Avversari, negli anni in cui l’ex assessore è cresciuto politicamente, questo sì. Otto mesi di riflessione, l’ex assessore adesso dice: «Ruta ha minato il nostro governo di centrosinistra, non c’è dubbio. Ma lo ha fatto difendendosi». Al congresso vota Zingaretti. A quello regionale sostiene Durante, come l’ex senatore.
A Isernia per Zingaretti la sua prima uscita pubblica da iscritto del Pd. Alla fine, questo l’approdo.
«Come sempre nelle mie scelte c’è un po’ di logica, anche se oggi meno voglia di prima. Intanto, penso che l’area progressista sia l’unica speranza per il Paese e il Molise, ci stiamo accorgendo ogni giorno di più di quanto sia pericolosa l’altra parte. Io sto con chi immagina un’Italia diversa. E poi, dopo che è fallito il tentativo di convogliare il centro verso una delle due fazioni, se devo dare una mano lo faccio affinché il Pd diventi più pluralista».
Lo sarà col governatore del Lazio?
«L’ho scelto per la sua idea pluralista di partito. Mi auguro che dopo le europee ci sia una riscossa, non solo nel Pd ma pure in quella parte di 5 Stelle che pensa non si possa andare avanti così».
Un’alleanza Pd-5s?
«Ne ero convinto anche prima. Passata l’ubriacatura del governo, nel Movimento verranno fuori le persone migliori. Non siamo di fronte a un fenomeno come l’Idv, che scompare senza più il capo fondatore. Perché nel Movimento le persone hanno cominciato a fare politica. Di sicuro il consenso dei 5s scenderà ma manterranno lo zoccolo duro, che può essere il referente dell’area progressista».
Nella corsa per la segreteria regionale con chi sta?
«Scelgo Durante seguendo la stessa logica che mi ha portato nel Pd: una proposta di centrosinistra aperto, inclusivo».
Alternativo al governo di cui lei ha fatto parte, anzi lo ha criticato molto.
«Se è per questo anche Laura Venittelli…».
Insomma lei sta con chi vi ha ‘bombardato’.
«Guardi, io ho parlato a lungo con Vittorio (Facciolla, ndr). Lui è già capogruppo, per me avrebbe dovuto trovare un candidato unitario insieme agli altri. Se avesse ricevuto un no sarei stato con lui. D’altro canto lui aveva già avviato il suo percorso, legittimamente. Io non dico che con Facciolla il partito non sarà inclusivo, ma lo vedo più aperto con Durante. Un Pd che, come nel caso di Zingaretti, si apra a persone di provenienza diversa in modo da tornare un soggetto appetibile per il Paese».
Sta con Ruta, Nagni. E si dice che il patto sia sulla candidatura a sindaco di Campobasso.
«Ruta ha minato il nostro governo di centrosinistra, è vero. Ma lo ha fatto difendendosi dopo che si era rotta l’alleanza con Frattura. Ora, dopo la sconfitta di entrambi – e lui si è salvato mentre io no – combattiamo la stessa battaglia e condividiamo l’idea che dobbiamo aprirci. Avrei preferito, ripeto, un candidato unico. Ci ho provato fino alla fine. Adesso spero ci sia l’intelligenza necessaria nel post primarie. non ambisco a ruoli, mi auguro che dopo il 3 marzo il segretario, chiunque sia, abbia la forza di rimettere insieme tutti i cocci».
Ma vuole fare il sindaco o no?
«Questo è un ragionamento che si farà dopo il congresso e al 90% non sono interessato. Darò una mano, questo è certo. Tra l’altro bisogna essere realisti, rispetto a otto mesi fa le cose non sono molto cambiate. La prima cosa da capire è se siamo in grado di mettere su, insieme, una proposta che arrivi al ballottaggio per giocarsi la partita».
rita iacobucci

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.