Fosse stato per loro, non ci sarebbero entrati. Che poi, prima del contratto di governo che in termini di consenso gli sta costando non poco, questo era l’atteggiamento normale, lineare dei 5 Stelle. Difficilmente, nella passata legislatura, i grillini votavano col centrodestra contro il centrosinistra o votavano documenti di altri schieramenti.
Il fatto è che il documento del Pd contro Mazzuto è una censura all’esecutivo Toma, posizione che i 5 Stelle tengono da un anno. «Comunque vada, non saremo la stampella del governatore né della sua maggioranza»: è questa la posizione di oggi.
Su Facebook in serata il capogruppo Andrea Greco attacca: «Sono entrato in Consiglio regionale con tutta la buona volontà di fare e fare bene per la nostra comunità, ma la verità è che non si può fare nulla perché siamo completamente ostaggio dei partiti di maggioranza che litigano tra di loro. Litigano a caro prezzo mentre questa regione affonda. Uno sconforto indicibile. Andate a casa!».
Nel pomeriggio una riunione dei sei eletti pentastellati. «Non abbiamo deciso nulla di formale ancora – racconta Patrizia Manzo -, vediamo come vanno i lavori. Però, in linea di massima, non ci tireremo indietro».
Il Pd ha chiesto condivisione sulla mozione che impegna il presidente Toma a revocare l’incarico nell’esecutivo al coordinatore regionale della Lega. Nelle questioni interne al Carroccio i 5s non sarebbero entrati. Ma le dichiarazioni di Luigi Mazzuto sul regionalismo differenziato in Aula, che sembrano aver scatenato la tempesta perfetta in cui si sono inserite le contestazioni delle pasionarie Romagnuolo e Calenda, hanno fatto saltare sulla sedia pure i pentastellati. «Non siamo contrari per principio al regionalismo. Mazzuto però parlava come un governatore del Nord: contro gli sprechi delle altre Regioni, dichiarazioni poco felici sugli ammortizzatori. E poi c’è la questione Ittierre – prosegue la vicepresidente del Consiglio – Noi ne abbiamo parlato col nostro deputato Antonio Federico, disponibile se si fosse rivelato necessario a un emendamento interpretativo che permettesse agli ex dipendenti di usufruire del sostegno al reddito». Emendamento che poi è stato presentato dal Pd, altra ‘colpa’ di Mazzuto.
Ecco perché «comunque vada, se si vota la mozione non saremo la stampella – chiude Manzo – di Toma né della sua maggioranza».
r.i.

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