Non è un bilancio, ma «una stangata per i molisani». I 5 Stelle rincarano la dose dopo la conferenza stampa del Pd. «La manovra di Toma toglie ai più deboli e dà ai soliti noti». Il capogruppo Andrea Greco parte dalla misura che lo ha maggiormente indignato: il fondo per i trapiantati e gli affetti da malattie rare e i loro familiari perde altri 100mila euro e arriva a soli 200mila annui di dotazione. «Con la ‘nostra’ manovra proponiamo di raddoppiarlo», spiega Greco. «Il dm 70 ha già condannato a morte il Molise sotto certi aspetti, dobbiamo aiutare chi deve andare a curarsi fuori regione».
Niente tagli, invece, alla politica. «Vi diranno dei vitalizi: quelli si tagliano perché c’è una norma nazionale su cui si è raggiunta l’intesa nella Stato-Regioni». I risparmi attesi in Molise dal passaggio al metodo contributivo per il calcolo degli assegni degli ex consiglieri sono stimati in 860mila euro. Circa un milione in meno all’anno (rispetto agli attuali quasi 4), per i 5s si poteva fare meglio, ma è un passo avanti. Dito puntato, poi, sui 900mila euro stanziati in più per le Comunità montane, «enti che dovevano essere liquidati e che sono guidati da tre non eletti dello schieramento del presidente», attacca Valerio Fontana.
In arrivo aumenti dei biglietti degli autobus, a fronte – rimarca Angelo Primiani – «di un servizio carente sotto tutti i punti di vista. Noi proponiamo di controllare i biglietti emessi, il numero vero dei viaggiatori, basta un software. E di subordinare i pagamenti alle ditte alla prova del pagamento degli stipendi». Non solo. Vittorio Nola ricorda che da anni Trenitalia calcola il prezzo del biglietto come se il tragitto passasse ancora da Vairano: soldi in più che il Molise potrebbe chiedere indietro o quanto meno evitare di aumentare il costo dei viaggi dei pendolari.
La tassa sulla presentazione dei progetti per il miglioramento e l’adeguamento sismico, scongiurata un anno fa, adesso viene introdotta. Insieme ad altri balzelli per l’agricoltura.
Per l’Università il fondo è fisso a un milione. «Si alimenta con la tassa regionale versata ogni anno dagli iscritti, la Regione non fa mai uno sforzo in più col suo bilancio», mette sul tavolo Patrizia Manzo. «Per le politiche sociali 690mila euro, su 155 milioni di risorse ‘libere’. E a fronte dei 3,3 che danno alle Comunità montane. Per il contrasto alla violenza di genere ci sono 80mila euro».
In generale, «non c’è una vision», sintetizza Greco. Per Nola «questo bilancio è il trascinamento dei documenti precedenti fatto da un’amministrazione diversa. Voi avete titolato ‘Molise pattumiera d’Italia? (il riferimento è al record molisano di rifiuti inceneriti, ndr), questa manovra non parla di economia circolare né di revisione del piano dei rifiuti».
E poi l’atteggiamento di Toma: «Ci ha negato l’accesso all’area contabilità del sistema Urbi, in commissione ha trattato l’argomento come fosse un segreto di Stato. Ha costretto la struttura a confrontarsi con noi in un clima quasi di terrore. Tra l’altro porta in Aula il documento più importante della Regione dopo quattro mesi di esercizio provvisorio, e danni quindi alle aziende, e dopo la presentazione delle liste per le amministrative», chiosa Greco. Fontana denuncia: «Ci ha negato due volte l’accesso ai capitoli del bilancio, confondendo l’accesso civico con le prerogative dei consiglieri regionali. Questa storia non finisce qui, faremo di tutto per vederci riconosciuto il nostro diritto».
Il bilancio viene approvato per macro aggregati. «Anche l’anno scorso era così – chiude Manzo – Ma noi eravamo messi in condizione di sapere come venivano spese le entrate a libera destinazione. Senza contare che non si è raggiunto alcun accordo in conferenza dei capigruppo sull’ordine dei lavori. Si applicherà il regolamento, non sappiamo nulla su come sarà gestita la presentazione degli emendamenti. Solo che il Consiglio parte di sabato pomeriggio alle 14.30…».

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