La Corte dei conti ha segnalato che in più occasioni i debiti maturati dalla Regione nel 2017 sono stati pagati nel 2018. Debiti fuori bilancio che, dicono i consiglieri pentastellati, «potrebbero gravare ancora una volta sulle tasche dei molisani».
La giunta regionale con una delibera del 19 agosto ha preso atto di debiti fuori bilancio per oltre 15 milioni: I 5 Stelle si chiedono «perché nel bilancio 2017 non siano stati assunti i relativi impegni di spesa per servizi come il trasporto pubblico su ferro, visto che si tratta di un servizio basato su contratti pluriennali e, dunque, con importi preventivabili». Questa la voce di costo più consistente: 10 milioni pagati a Trenitalia nel 2018 per servizi resi nel 2017. La società tra l’altro, fanno sapere i grillini, dopo vari incontri con l’assessorato ha proposto un piano di rientro per debiti superiori a 20 milioni.
«La Regione, probabilmente a corto di risorse finanziarie, ha pensato bene – ricostruiscono – di rimandare ad esercizi successivi alcuni impegni di spesa, anche relativi a servizi essenziali, non curandosi di seguire la procedura di riconoscimento dei debiti fuori bilancio», che prevede il vaglio del Consiglio. La giunta ha disposto una revisione sugli impegni di spesa del 2019 e «potrebbero emergere nuovi debiti fuori bilancio». Quali gli strumenti a disposizione? Pochi e non rassicuranti, dicono i 5 Stelle: aumento delle tasse, nuovi mutui, riduzione della spesa (e relativa riduzione dei servizi offerti ai cittadini), un piano di rientro con i creditori.
A Toma quindi chiedono di riferire in Aula per spiegare come intende coprire i debiti fuori bilancio non ancora pagati, che la Regione ha accumulato verso i fornitori, qual è la reale esposizione debitoria dell’ente (senza dimenticare i debiti della sanità per i quali aveva deliberato una manovra a copertura), chi ha sbagliato e che provvedimenti intenda adottare.

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