«Chi afferma che al presidente Toma non interessa il punto nascita di Termoli afferma una cosa non vera. Noi siamo costituiti regolarmente davanti al Tar – contro l’Asrem tra l’altro – e in questo momento la palla ritorna al Tar dove siamo regolarmente costituiti».
Donato Toma allontana nel modo deciso che gli si conosce – sicuro e assertivo nella narrazione con cui ricostruisce fatti che lo riguardano – l’immagine di sé accostata a quella di un rappresentante istituzionale che latita o, peggio, a Ponzio Pilato.
La Regione non c’era nel giudizio cautelare al Consiglio di Stato, chiamato a decidere se annullare come chiesto da commissari della sanità e Asrem la sospensiva concessa dal Tar sul provvedimento di chiusura del reparto del San Timoteo. Palazzo Spada, un inciso che è sostanza, ha respinto la richiesta della struttura commissariale e dell’azienda sanitaria. Il punto nascita quindi resta aperto fino alla discussione di merito fissata dal Tar Molise ad aprile prossimo.
E il dato, a margine della conferenza stampa sulla seconda fase di Garanzia Giovani, il governatore lo commenta così: «Non può farci che piacere». Anche perché il pronunciamento cautelare della Terza sezione del Consiglio di Stato «è in linea con le mie richieste sui punti nascita, nell’ultima Conferenza delle Regioni prima dell’estate ho chiesto che il ministro della Salute lasciasse aperto il punto nascita di Termoli».
La mancata costituzione, però, ha scatenato le reazioni dei comitati coinvolti, degli avvocati e dei politici. Bordate sono arrivate dal Pd e dalle mamme del sodalizio “Voglio nascere a Termoli”. Sono volate accuse e parole grosse, come appunto latitante. Naturale che al presidente della Regione la sintesi non sia piaciuta. «Ho letto un titolo su un giornale un po’ denigratorio nei miei confronti, penso che sia fuori luogo perché noi ci siamo costituiti al Tar Molise con la nostra Avvocatura. Io ho dato mandato all’Avvocatura per la costituzione. Poi non seguo io… più segue l’Avvocatura».
Non si trattava del giudizio di merito, sottolinea. Comunque, «la Regione si è costituita davanti al Tar con argomentazioni forti, quindi non aveva la necessità… Io mi sarei costituito se fossi stato nell’Avvocatura, ma è un parere tecnico non politico», prosegue. Il governatore dà mandato alla struttura legale, che poi decide. «Immaginate che io sia l’ultimo dei bravissimi ed eccezionali pastori del Molise, che non ha cognizioni tecnico giuridiche», spiega. «La macchina funziona così checché vogliano far credere gli altri, io potrei avere la terza media giusto?», aggiunge. Quindi «la decisione politica è di costituirsi, l’Avvocatura aveva il mandato di costituirsi e di seguire il processo, l’Avvocatura di Campobasso si è costituita al Tar dopo di che la costituzione in giudizio non è elemento necessario», risponde ancora Toma alle domande dei giornalisti. L’Avvocatura, sintetizza poi, «sceglie quando e come costituirsi, dopo che ha avuto l’input dalla politica».
Detto questo, «la costituzione in giudizio non implica un’influenza sul risultato, serve per dire io ci sono, mi sono costituito, comunicatemi tutto ciò che succede. Se non sei costituito in giudizio non ti viene comunicata l’udienza, non ti viene comunicata la sentenza, non puoi fare atti processuali.
Ma nel nostro caso la costituzione era ad adiuvandum perché il ricorso è stato presentato dal sindaco di Termoli e dai comitati. Io politicamente ho dato mandato per la costituzione in qualsiasi ordine e grado, quindi la questione è un giudizio tecnico dell’Avvocatura. Ma chi afferma che al presidente Toma non interessa il punto nascita di Termoli afferma una cosa non vera. Siamo costituiti regolarmente davanti al Tar, contro l’Asrem tra l’altro, e in questo momento – conclude – la palla ritorna al Tar dove siamo regolarmente costituiti».
E mentre Pd e 5 Stelle contestano al governatore di non dar seguito al mandato ricevuto dal Consiglio regionale con la moratoria votata all’unanimità martedì in attesa del nuovo piano operativo, lui annuncia: «Ho chiesto il mantenimento della Brest unit a direttore generale facente funzioni (dell’Asrem, ndr). Mi arriverà oggi un relazione molto approfondita sulla questione e sembrerebbe che notizie date non sarebbero corrette». In questo caso, assicura, agirà perché chi ne ha responsabilità ne renda conto «nelle sedi giuste».

Un Commento

  1. Si , ma il reparto RSA all’ospedale ( per modo di dire ) ss.rosario di Venafro quando apre ? Avete fatto l’inaugurazione per fare cosa…è un illusione anche questa ?

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