Per il suo 44esimo anniversario, la National Italian American Foundation ospita il Molise come regione d’onore. Un fine settimana che accende i riflettori su aziende, prodotti locali, enogastronomici e non, istituzioni molisane.
Ieri l’allestimento degli stand da parte delle 20 realtà imprenditoriali, oggi dalle 9 alle 16 (ora di Washington Dc) l’expo italiana.
Tra gli obiettivi della missione molisana negli Usa, la promozione dell’offerta turistico-culturale e del turismo di ritorno, l’agevolazione dell’accesso delle imprese molisane al mercato statunitense e degli investimenti in Molise da parte di aziende americane nonché l’occasione, per le pmi che hanno aderito all’avviso pubblico della Regione, di far conoscere i loro prodotti.
Domani l’evento clou, la cena di gala con lo speech del governatore Donato Toma. Era atteso anche il presidente Donald Trump che però ha fatto sapere di non poter essere presente, in rappresentanza ci saranno la sua consigliera Kellyanne Conway e il ministro del Lavoro Eugene Scalia. Toma e Cavaliere hanno incontrato i due rappresentanti dell’amministrazione Trump giovedì sera, nella cena offerta dall’ambasciatore italiano Armando Varricchio al Cafe Milano e a cui hanno partecipato fra gli altri il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli e i membri del Congresso Mark Amodei e Jimmy Panetta, figlio dell’ex capo della Cia Leon Panetta.
Ieri la delegazione molisana, guidata dal presidente Toma e composta dall’assessore all’Agricoltura Nicola Cavaliere e dal capo della segreteria politica del presidente, Maurizio Tiberio, ha visitato il Congresso a Capitol Hill e ha incontrato le aziende presenti all’evento. Nel pomeriggio insieme agli imprenditori una nuova visita all’ambasciatore e una cena con menu molisano preparata dalla chef italoamericana Mary Ann Esposito.
Stasera, infine, la cena di gala. Che si svolge – come tutte le altre iniziative del weekend Nia – all’Omni Shoreham Hotel di Washington ed è sold out da qualche giorno, nonostante il biglietto di ingresso da 500 dollari a persona.
Una lobby potente e influente, quella della fondazione Niaf. Ne sono protagonisti professionisti e manager affermati negli Usa, politici, rappresentanti istituzionali e di governo. «E c’è tanta molisanità», racconta il governatore dopo la visita al Congresso. Sottolinea la grande vitalità delle nostre piccole e medie imprese, che hanno voluto essere presenti e che hanno contatti con quel mercato. Riscontra un grande interesse per la regione e i suoi prodotti. «Il Molise ‘si vende’ meglio di come pensiamo noi. Ed è un Molise – le parole di Toma – che funziona, è coeso, non fa critiche sterili, è ben integrato nei Paesi che l’hanno accolto e si fa onore. Io vorrei essere il presidente anche di questo Molise, anzi tutti coloro che sto conoscendo qui negli Usa mi considerano il loro presidente».

r.i.

Cosa fa la Fondazione riferimento per 20 milioni di italoamericani

La National italian american foundation (Niaf) è la maggiore rappresentante degli oltre 20 milioni di italoamericani che vivono negli Stati Uniti.
Fondata nel 1975, è un’organizzazione senza fine di lucro e senza affiliazioni politiche.
Queste le sue due più importanti finalità: far sì che gli italoamericani continuino a mantenere sempre vivo e presente il ricchissimo patrimonio dei propri valori e delle proprie tradizioni culturali, e assicurarsi che l’intera comunità non dimentichi mai il grande contributo che gli italiani hanno apportato alla storia ed al progresso degli Stati Uniti.
Tra le altre cose promuove conferenze e congressi sulla lingua e la cultura italiana; l’assegnazione di borse di studio a studenti americani per una somma annua pari a circa un milione di dollari; il monitoraggio dei mass media nazionali per contrastare l’immagine, spesso negativa, degli italoamericani e delle loro tradizioni culturali; la lotta contro campagne denigratorie nei confronti dei nostri connazionali; rapporti economici e culturali tra Italia e Stati Uniti.
Ogni anno organizza a Washington una serata di gala alla quale solitamente intervengono il presidente degli Stati Uniti, importanti esponenti del mondo politico, della cultura e della finanza, illustri italoamericani, e circa 3.000 persone provenienti dagli Stati Uniti e dall’Italia.
In questa occasione, la Fondazione conferisce onorificenze a eminenti personalità italiane ed italoamericane che si sono particolarmente distinte nel loro ruolo. In passato la NIAF ha onorato personalità quali Antonin Scalia, primo giudice italo-americano della Corte Suprema degli Stati Uniti (e padre dell’attuale segretario del Lavoro dell’amministrazione Trump), Frank Sinatra, Joe Di Maggio, Lee Iacocca, Liza Minnelli, Luciano Pavarotti e Sofia Loren.

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