Una voce cordiale, accogliente. Non è sorpresa per la telefonata, non dice ciò che oggettivamente non può dire ma non si sottrae neppure sulle questioni più spinose, come la guerra (per il momento solo di dichiarazioni stampa fra il governo nazionale che l’ha nominata e quello regionale).
Ida Grossi ha guidato aziende sanitarie e ospedaliere, direttore sanitario e poi generale, in Piemonte, Liguria e Sicilia. L’ultimo incarico prima della pensione, dg dell’Asl di Asti. Ha 64 anni, 30 anni di carriera nell’organizzazione alle spalle. Molta voglia di fare ancora, questo emerge. È sub commissario, al vertice della struttura il generale Angelo Giustini, che ieri si è recato al ministero della Salute per l’accettazione dell’incarico, ma rimane ancora in silenzio.
Ha già incontrato il generale?
«Ci vedremo presto a Roma, avremo a breve un incontro con i funzionari dei ministeri della Salute e dell’Economia con cui stabiliremo i tempi e i modi dell’insediamento. Quindi, a breve partirà anche il nostro impegno. Approfitto del suo giornale per ringraziare pubblicamente il Consiglio dei ministri e in particolare i ministri Grillo e Tria. Vigileranno rispettivamente su come riusciremo ad aiutare l’organizzazione e sui conti. Sappiamo quali sono le risorse a disposizione della sanità, in generale, cercheremo di usarle al meglio».
Immagina che possiate insediarvi prima di Natale?
«Questo non so dirlo al momento, l’incontro preliminare coi Ministeri è indispensabile».
Mai stata in Molise…
«No, mai stata. Ma le posso dire che ho racconti entusiasmanti di parecchi amici su questo territorio: sia per la cultura sia per le persone. Mi hanno sempre detto: persone splendide, i molisani. E sono felice di mettere a disposizione la mia esperienza».
Direttore sanitario, poi direttore generale.
«Non mi sono mai fermata. Sono riuscita nella mia vita a lavorare e a vedere i risultati. Credo che la curiosità sia un fattore importante: mettere a disposizione l’esperienza fatta e acquisirne di nuove per me è importantissimo. Mi sono arricchita moltissimo. Perciò non mi preoccupa spostarmi, cambiare».
La Regione, in particolare il presidente, contesta la spoliazione di poteri, l’esautoramento. Lei cosa pensa, come si pone?
«In maniera corretta e collaborativa. Magari non su questi aspetti, che attengono alle procedure, ma non ho nessuna preoccupazione di confrontarmi in maniera trasparente e chiara con tutti gli interlocutori. Io sono sempre stata così, in tutta la mia carriera, trasparente».
Cosa sa della sanità molisana?
«Alcuni dati in maniera certo ancora superficiale li ho visti. Diciamo che ho un’idea di indirizzo su come correggere alcune cose, naturalmente confrontandomi con il direttore generale e l’assessore. Aspettiamo gli obiettivi che ci saranno assegnati dal Ministero».

rita iacobucci

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