La selezione è conclusa, ma l’Asrem non pubblica la graduatoria della mobilità. Il comitato ‘Infermieri che lottano’ punta il dito: siamo delusi dall’atteggiamento dell’azienda che «nonostante la dichiarata e tanto pubblicizzata carenza di personale nelle corsie e nonostante una selezione per mobilità interregionale, già conclusa, continua a non pubblicarne la graduatoria con il risultato che sarà costretta a rinnovare tutti i contratti a tempo determinato in essere».
Il quadro, intanto. Il verbale del tavolo tecnico – notificato dopo l’annuncio del governo sulla cancellazione del blocco delle assunzioni in sede di conversione del decreto Calabria – ha bloccato di nuovo il turnover.
Un supplemento di purgatorio per il Molise che sta creando non pochi malumori e preoccupazioni fra gli infermieri ‘in esilio’ e quelli precari. Si ripropone così una guerra ‘fra poveri’ che si è svolta nei tribunali amministrativi.
La procedura di assunzione bandita dall’Asrem nel 2017, la prima dopo dieci anni di blocco, prevede di coprire 280 posti da infermiere per metà con la mobilità e per metà stabilizzando i precari. Questi ultimi hanno contestato il ricorso alla mobilità. Tar e Consiglio di Stato hanno sancito che l’iter è regolare. «Troppe scelte aziendali e troppi interventi “esterni” hanno fatto sì che si arrivasse a questo punto senza che un solo professionista infermiere potesse rientrare, cosa che non è successa per molti altri sanitari che in questi mesi sono rientrati per mobilità», il commento del comitato.
Le prove per la stabilizzazione dei 140 precari, giunte quasi alla fine, hanno registrato un rinvio. Quelle di ieri sono state spostate al 9 luglio. I contratti dei precari scadono il 30 giugno, l’azienda è già autorizzata a prorogarli al 31 dicembre. «Che sia una scusa per rinnovarli tutti? Compresi quelli che, nelle sedute fin qui svolte, sono risultati inidonei?», sospettano gli infermieri che lavorano fuori regione. «Sappiamo di avere il diritto di rientrare e sappiamo, lo confermano le difficoltà che le aziende ci oppongono per concederci i nullaosta, di essere professionisti validi che possono dare qualità alla sanità molisana. Chiediamo che venga resa pubblica, quanto prima, la graduatoria della nostra mobilità o ci vedremo costretti, a nostra volta, a rivolgerci a tutte le sedi, amministrative e giudiziarie, che ci possano consentire di ottenere sia il meritato rientro a casa sia il ristoro di tutti i danni, in tutti questi mesi, subiti».
Il direttore sanitario dell’Asrem Antonio Lucchetti, che presiede le commissioni d’esame, respinge le accuse. «Valutazioni e ricostruzioni completamente sbagliate», dice riferendosi alla nota del comitato. «Stiamo aspettando il varo del decreto Calabria perché nel frattempo il verbale del tavolo tecnico ha bloccato le assunzioni – aggiunge – Sarebbe un suicidio se con la carenza che abbiamo bloccassimo il rientro degli infermieri con la mobilità, è ossigeno per noi, ci fornisce unità che mancano. Il procedimento è concluso, la delibera la stiamo approntando. Appena sarà convertito il decreto chiuderemo tutta la vicenda».
Sul rinvio delle prove di ieri invece: «Sono stato chiamato per una riunione urgente sulla carenza di medici, tutto qui. Il rinvio è stato programmato tenendo conto dei tempi di legge e di altri impegni che c’erano ai primi di luglio».
Già, la carenza di medici. I sette ortopedici in arrivo da Andria dovrebbero coprire le notti al San Timoteo liberando i pochi colleghi in servizio. A Isernia sono in attesa della convenzione col San Giovanni Addolorata che, riferisce Lucchetti, si sta lavorando a definire. I primari Bianchi e Pallotta hanno verificato e concordato sulle disponibilità degli specialisti. Restano però altri due fronti caldi: i medici del Pronto soccorso e i pediatri. Per questi ultimi si sta tentando la strada del ‘prestito’ dalle Asl abruzzesi.
r.i.

Un Commento

  1. Antonio scrive:

    Pare i medici presi in prestito costino 70€ all’ora. Un turno notturno pari a 840€!! La mancata programmazione del ricambio ed il blocco delle assunzioni ci è costato caro!!! Ma il blocco non era stato istituito perché non c’erano soldi!? E perché i dirigenti che hanno fatto questo disastro continuano a prendere il premio di produzione di circa 150.000€!?

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