Nel corso della trasmissione Cartabianca, condotta da Bianca Berlinguer su Rai3, riflettori sulla sanità del Molise e la gestione Covid.
Nel servizio di Laura Buonasera le testimonianze di chi ha perso un padre , la signora Lombardi, di cui conserva i videomessaggi in cui lamentava di non sentire arrivare ossigeno. E di chi, Chiara, ha portato suo padre a curarsi a Roma. La giornalista ha poi contattato telefonicamente il commissario della sanità Giustini chiedendogli chiarimenti sul numero di posti letto in regione di terapia intensiva. «Allora…. Mamma mia. Ci stanno, ci stanno». Incalzato dall’inviata, vista l’esiguità dell’intervento, Giustini ha affermato: «Ci sono. Adesso lei mi sta prendendo in un momento che ho finito adesso».
In studio, il sottosegretario alla Sanità Sileri ha commentato la situazione critica molisana affermando che «vi sono delle regioni che a livello sanitario partivano con un deficit notevole.
Il Molise contava ad inizio pandemia 30 posti di terapia intensiva, diventati 39 per fronteggiare l’emergenza epidemiologica. Oltre ad un incremento percentuale basso rispetto ad altri territori, che hanno anche raddoppiato la disponibilità, il Molise deve sopperire alla mancanza di personale e a carenze strutturali». Quindi, lui conosce il numero delle terapie intensive e il commissario no. Sulla carenza di medici, ha aggiunto che la carenza è risalente e in Molise in sostanza i camici bianchi non vogliono venire. Incalzato da Bianca Berlinguer e da Paolo Mieli che ha chiamato in causa lo Stato, Sileri ha concluso esprimendo il suo parere sui commissariamenti. «Sono sempre stato contrario».
Probabilmente involontario, ma l’assist dell’esponente 5s è stato immediatamente raccolto dal governatore di centrodestra Donato Toma. «Dopo mesi di attacchi ingiustificati contro la mia persona, violenti e dolorosi, finalmente sul servizio pubblico il direttore Mieli e il sottosegretario Sileri fanno giustizia e raccontano la verità: la sanità nel Molise è gestita dal governo, tramite un commissario nominato da Roma e tale modello è fallito. Siamo due volte vittime: di anni e anni di scelte sbagliate, clientelari prima e gestionali poi, e di un modello di governance, quello commissariale – ha aggiunto in un post su Facebook – che non risolve nessun problema. Anzi, li aggrava. Ringrazio Sileri per averlo sottolineato. I territori vanno responsabilizzati. Io sono pronto».
Sui social la risposta del Pd, ieri pomeriggio. Così il segretario regionale Vittorino Facciolla: «Può un presidente continuare a dire che non è sua responsabilità il disastro in cui versa la nostra regione? Crede davvero che non sia responsabilità sua la guerra che ha fatto contro Giustini e che non ha portato a nessun risultato concreto? Può continuare ad affermare che non ha nessuna responsabilità dato che ha nominato, ed ogni giorno continuato a tenere, Florenzano a capo della Asrem nonostante una palese inadeguatezza a ricoprire quel ruolo?».

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