È stato rinvenuto in fondo ad un burrone il corpo di Giovanni Innacito. Lo hanno trovato i Carabinieri Forestali e i Vigili del fuoco che, da oltre due settimane, partecipavano alle ricerche nell’area intorno alla Rsa di Montaquila dove il 64enne era ospite.
Dell’uomo si erano perdute le tracce il 29 maggio scorso e da allora le operazioni erano andate avanti ma senza esito positivo. Fino a ieri mattina quando, nel corso di un ulteriore pattugliamento, è stata rinvenuta la sacca di un catetere, dispositivo medico utilizzato dallo scomparso, sul ciglio di un burrone. Era chiaro che il ‘caso’ stava per avere un epilogo. Sono state quindi intensificate le ricerche e nel pomeriggio i soccorritori si sono calati giù nel dirupo con le corde trovando il corpo ormai privo di vita del 64enne di Vastogirardi. L’uomo aveva ancora il catetere attaccato. Sarà ora l’autopsia a stabilire con precisione le cause della morte, se sia stata causata in seguito alla caduta o se sia avvenuta prima per un malore.
Dopo il nullaosta del magistrato, la salma è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Veneziale dove è giunta a bordo di un’ambulanza scortata da Carabinieri e Vigili del fuoco intorno alle 20.
Della sparizione di Giovanni Innacito si era interessata anche la trasmissione Chi l’ha visto? Una poderosa macchina interforze, con unità cinofile e l’ausilio di un elicottero, da subito ha battuto palmo a palmo la zona dove l’uomo, classe 1958, è stato avvistato per l’ultima volta. Senza mai fermarsi, le ricerche sono andate avanti, ma via via che i giorni passavano si affievolivano le speranze di trovare l’uomo ancora vivo. La speranza si è spenta definitivamente nel tardo pomeriggio di ieri in fondo ad un burrone.

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