Dopo l’emozionante e commovente manifestazione di lunedì mattina, che si è snodata tra cimitero e parco della memoria, il nutrito programma della Giornata della Memoria, in occasione del ventennale del sisma e del crollo della scuola Jovine a San Giuliano di Puglia, si è completato tra il pomeriggio e la serata del 31 ottobre, nonché ieri mattina. Alle 16 di lunedì scorso si è tenuto il focus su edifici scolastici e fondi Pnrr, «Dopo 20 anni da San Giuliano cosa è cambiato?», ospitato dal centro polifunzionale, a cura di Tony Nira, giornalista di Avvenire. Alle 16.45 sono state consegnate le targhe della Solidarietà ai sindaci presenti. Alle 18.45 Claudio di Ruzza, procuratore presso il Tribunale dei minori di Campobasso, ha presentato il suo libro “Disastri italiani”, della casa editrice La Compagnia del Libro, attraverso la moderazione della giornalista di Radio Rai Michela Mancini. C’erano il sindaco Giuseppe Ferrante, Francesco Roberti, presidente della provincia di Campobasso, Nicola Morra ex presidente dell’Antimafia coordinamento nazionale “Noi non dimentichiamo” e Antonio Morelli presidente “Comitato vittime della scuola”. Alle ore 20 la fiaccolata “Percorso della Memoria”, che ha illuminato i luoghi del ricordo nella vita che continua. Un passaggio di testimone, da chi è sempre presente e resta nel cuore di tutti, ai bambini che oggi sarebbero – anzi, sono – un nipote, parte di una grande famiglia che dona immenso amore. Un abbraccio ideale per accompagnare venti anni, un tempo così lontano e così vicino, l’essere parte di una storia che inizia alle 11.32 del 31 ottobre 2002 e ha cambiato per sempre un territorio ancora ferito. Una terra e persone di grande dignità che, tuttavia, non vogliono perdere la speranza e continuano a vivere con i volti dei bambini e della maestra impressi nell’anima. In tanti, tra cui molte giovani famiglie, hanno partecipato alla fiaccolata della memoria organizzata dal Comitato vittime della scuola elementare nella serata di lunedì 31 ottobre. Familiari, amici rimasti sempre accanto, soccorritori, le nuove generazioni. Un’atmosfera di silenzio, rispetto, preghiera sotto il cielo stellato e la dolcezza della luna crescente. Momenti significativi e gesti di amore: i palloncini a forma di fiore per ricordare i ventisette alunni e Carmela, lasciati volare verso il cielo all’ingresso del parco della memoria dove il pilastro ancora in piedi della scuola lascia il segno del tempo. Poi il corteo di fiaccole si è snodato verso la nuova piazza del paese ricostruito, sostando in diverse stazioni in cui i genitori hanno letto dei passi del Vangelo e pregato insieme. Davanti al palazzetto dello sport, che all’epoca accolse i corpi delle vittime, ancora un momento di raccoglimento prima di far volare un grande rosario formato di palloncini come simbolo di una preghiera che raggiunge il Cielo nell’affidamento a Dio di quanto di più caro si custodisce nel cuore. L’ultima stazione è stata guidata dal parroco don Pietro prima di raggiungere il cimitero e rinnovare i gesti di un saluto, di un bacio, di un dono di amore e tenerezza. Nel pomeriggio di lunedì era stata celebrata una messa in suffragio di tutte le trenta vittime per poi apire la veglia di preghiera con l’esposizione del Santissimo Sacramento fino a tarda sera e, nella mattinata di ieri, celebrare la messa di Ognissanti. Oggi, nella vita che continua e in una memoria sempre viva, la comunità di San Giuliano di Puglia costruisce il suo futuro e il mondo, che ha ricordato con commozione e consapevolezza questo evento così tragico, può provare anche da qui a costruire un futuro di sicurezza nelle scuole, di relazioni e di pace per l’umanità. Nella messa solenne, celebrata nella chiesa Madre, quella che fronteggia il Palazzo comunale, il parroco don Pietro Cannella ha ribadito come «Dobbiamo pensare ai Santi come persone normali che si sono distinte per aver scelto di vivere nella quotidianità seguendo Dio. Ritagliandosi un pezzo di Paradiso qui sulla Terra».

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