Sopravvissuta al crollo della scuola ‘Jovine’ di San Giuliano di Puglia, diventa maestra e testimone dell’importanza di scuole sicure in Italia: è Veronica D’Ascenzo che ha ricevuto il premio nazionale Testimoni di Giustizia e Impegno civile per «il suo messaggio d’amore di tutta una vita: ad ogni bambino una scuola sicura». Nel corso della manifestazione, ha incontrato anche don Antonio Coluccia, il prete che salva i bambini dalla droga nei quartieri malfamati delle periferie e vive sotto scorta da diversi anni. Sabato scorso, 3 giugno, alle ore 10.30, nella storica cattedrale romanica di Calvi Risorta, che dal 1995 si avvale della guida del sacerdote don Antonio Santillo, ha avuto luogo la X Edizione del “Premio Nazionale Testimoni di Giustizia e Impegno Civile–Città di Calvi Risorta”, struttura ospitante ricca di elementi storici, culturali ed artistici. Costruita alla fine del IX secolo con la navata centrale a doppio spiovente, attraverso i secoli ha subito vari rifacimenti per iniziativa dei vescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi di Calvi. Tra di essi Giuseppe Maria Capece Zurlo, eletto successivamente Cardinale dell’Arcidiocesi di Napoli, fece realizzare due scale di marmo che portano alla cripta e all’altare, anch’esso di marmo, dove riposano le reliquie del primo Vescovo della diocesi di Calvi, San Casto. Sempre Mons. Capece Zurlo nel 1788 fece pavimentare l’intera cattedrale con variopinte maioliche e, un anno dopo, rinnovò l’antica sacrestia facendovi dipingere dal pittore Angelo Mozzillo, insieme a motivi floreali di stile pompeiano, le effigie di tutti i vescovi di Calvi. Verso la fine della prima metà del secolo XVIII, all’originario stile romanico, si sovrappose quello barocco. Sotto il presbiterio si trova la cripta, sorretta da 21 colonne di granito cipollino, lisce o scanalate, con capitelli, ognuno diverso dall’altro, provenienti dall’antica Cales. L’ideatore e organizzatore del “Premio”, Vito Taffuri, spinto dal desiderio di sensibilizzare la cittadina di Calvi e l’Agro caleno a tenere sempre alta la “guardia” nei confronti delle organizzazioni mafiose di Terra di Lavoro, ha rivolto, nell’individuazione dei soggetti meritevoli del conferimento del “Premio”, la sua attenzione a “personaggi” che quotidianamente sono stati impegnati nel difficile compito della difesa della legalità e nella diffusione e promozione di buone partiche: Generale Pietro Serino, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito; Nicola Carlone, Ammiraglio Comandante Generale della Guardia Costiera; Generale Antonio Nicola Quintavalle Cecere, Capo delle Forze Speciali (Scico Guardia di Finanza); Generale Luigi Casali, Comandante Accademia Militare Aereonautica di Pozzuoli; Giuseppe Visone, Sostituto Procuratore Dda Napoli; Dott.ssa Silvana Sica, Sostituto Procuratore Napoli; Dott. Domenico Leggiero, Presidente dell’Osservatorio Militare; Comando Vigili del Fuoco Treviso 3; Dott. Luca Attanasio, Commissario Polizia di Stato; On. Dott. Emilio Francesco Borrelli; Dott. Daniele Mangarano, 1° Dirigente Vice Questore Polizia di Stato; Dott. Antonio Del Greco, già Funzionario della Polizia di Stato; Cosimo Sframeli, già Tenente dell’Arma dei Carabinieri; Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza di Rimini; Don Rito Alvarez, Fondazione Oasis De Amor Y Paz; Vito Tocci, Carabiniere, vittima nel 1991, a Rimini, dell’agguato da parte della Banda della Uno bianca; Maresciallo Fabrizio Sabino, Comandante Stazione Carabinieri-Forestale di Vairano Patenora; Veronica D’Ascenzo, Insegnante, che da alunna si salvò dal crollo della scuola di San Giuliano di Puglia; Luigi Crupi, Ispettore Polizia di Stato; Fabio Renda, Ispettore Superiore Polizia Penitenziaria; Salvatore Cantone, Imprenditore Associazione Antiusura e Antiracket; Raffaele Picazio, Vice Sovrintendente Commissariato Polizia di Stato di Sessa Aurunca; Fabio Cavaliere, Assistente Capo Coordinatore Commissariato Polizia di Stato Sessa Aurunca; Tania Di Guida, DG. Gioielli; Don Fernando Russo, sacerdote che a San Paolo Belsito è stato oggetto di una lettera minatoria per non aver consentito l’inchino della Madonna davanti alla villa di una famiglia legata alla camorra locale; Gianflavio Monaco, Maresciallo, alla Memoria, vittima dell’uranio impoverito; Gigi Mele, alla Memoria, eccellente ciclista professionista caleno degli anni ’60 (vincitore di una tappa al Giro della Svizzera), operatore del Centro Produzione della RAI di Torino e di Napoli, scomparso il 14 aprile 2023.

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