Il sindaco di Montecilfone, Giorgio Manes, è fiducioso. Questa la sensazione che abbiamo avuto ieri, quando lo abbiamo interpellato in merito al ripartenza della ricostruzione post sisma, che avverrà con l’impulso del nuovo commissario straordinario, Francesco Roberti, che ha preso il posto dell’ex governatore Donato Toma, scaduto nell’incarico a fine anno. «Aspettavamo questa nomina e a breve dovremmo assolutamente vederci con il nuovo commissario per fare il punto della situazione e accelerare tutte le pratiche che sono in essere». Nell’edizione del 14 novembre scorso avevamo peraltro anticipato ciò che è avvenuto nelle ultime ore, poiché la spinta proveniente dal territorio era evidente nell’indicazione di Roberti come commissario, stante anche la sua alchimia con buona parte dei primi cittadini interessati. Il cratere sismico 2018 coinvolge 21 comuni, la gran parte nel basso Molise e che per la ricostruzione erano stati stanziati 39 milioni di euro, ovviamente non sufficienti a coprire tutte le spese di edifici privati, pubblici e attività produttive. I Comuni interessati sono: Montecilfone, Acquaviva Collecroce, Campomarino, Castelbottaccio, Castelmauro, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Lupara, Montefalcone nel Sannio, Montemitro, Montorio dei Frentani, Morrone del Sannio, Palata, Portocannone, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano e Tavenna. Da riaprire assolutamente i termini per la presentazione delle istanze di riparazione. Tra il 14 e il 16 agosto 2018 uno sciame sismico sconvolse parte del basso Molise, facendolo ripiombare, anche se senza lutti, nel dramma del terremoto, con centinaia di sfollati e il ritorno delle tendopoli. Solo dal luglio 2020 era stato nominato il commissario ad acta, nella figura dell’ex governatore Donato Toma. Scaduto il 30 giugno l’ennesimo periodo di proroga nei 21 comuni del Cratere, il sindaco di Montecilfone, Giorgio Manes, capofila del territorio, aveva inviato alla struttura commissariale l’istanza formale, rivolgendosi sia al commissario Donato che all’ingegner Giuseppe Cutone, sottolineando il perdurare delle contingenti difficoltà operative e della situazione di difficoltà dal punto di vista progettuale segnalate dai professionisti e dalle imprese operanti nella ricostruzione accentuate dalle numerose scadenze conseguenti agli adempimenti connessi o complementari alla ricostruzione privata in atto attraverso la misura del superbonus 110%, tenuto conto anche dell’incertezza in cui versa tale misura. Pertanto, ritenendo necessario, per la ricostruzione degli edifici danneggiati individuare un nuovo termine di proroga. Ci sono stati alcuni incontri, anche per sbloccare la ricostruzione degli edifici di culto, ma ora si ripartirà da capo e le aspettative sono legate alla filiera istituzionale con al vertice Roberti.

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