Gazzelle dei Carabinieri a sirene spiegate ieri mattina sulla costa per concludere la prima fase di una importante e articolata indagine finalizzata al contrasto di un reato odioso e socialmente deplorevole come quello dello sfruttamento della prostituzione, che veniva esercitato lungo la statale 16, dalle zone di confine della provincia di Foggia all’agro di Campomarino. A operare i militari della compagnia di Termoli, con il nucleo operativo e radiomobile insieme ai colleghi della stazione di Campomarino. Nel corso del blitz, ancora in corso peraltro, con ulteriori accertamenti, è stato arrestato un uomo e spiccate altre denunce. L’attività investigativa dell’Arma ha permesso di ricostruire la rete di persone dedite al reato di sfruttamento della prostituzione che agivano tra Alta Daunia e basso Molise, grazie all’azione corale messa in campo dai presidi dei Carabinieri sul territorio. Il blitz è scattato sulla Statale 16, territorio di Campomarino, i militari della Sezione Operativa hanno tratto in arresto in flagranza un uomo, quarantenne, già noto alle forze dell’ordine, originario dell’est Europa ma proveniente dalla provincia di Foggia, per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’attività di indagine è scaturita da numerosi servizi di osservazione e prevenzione, svolti dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli nell’area di confine tra Molise e Puglia. Nelle prime ore della mattina, quindi, è scattata l’operazione che ha visto l’intervento simultaneo di diversi equipaggi dell’Arma, in uniforme e in abiti civili, che hanno bloccato l’autovettura dell’uomo, nei frangenti in cui il quarantenne, dopo aver lasciato ai margini stradali tre donne, tutte straniere, per dedicarsi al meretricio, stava per dileguarsi in direzione di Foggia. Repentinamente bloccato dai militari, l’uomo è stato condotto presso la caserma di via Brasile dove, a conclusione degli opportuni accertamenti investigativi, è stato tratto in arresto per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Successivamente, l’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Larino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.
Un’operazione, dunque, che ha consentito agli uomini dell’Arma di porre fine a un’attività illecita che produce lo sfruttamento di donne, sovente straniere, costrette spesso a vendere il proprio corpo per poi cedere la maggior parte dei proventi a soggetti senza alcuno scrupolo.

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