Restituita alla famiglia la salma del 35enne falciato e ucciso sulla statale 16 nella tarda serata di domenica, a Campomarino. Il Pm Marianna Meo, dopo aver acquisito il referto dell’esame necroscopico effettuato lunedì mattina dal medico legale incaricato dell’ateneo di Foggia e l’informativa del comandante della Polizia stradale del distaccamento di Termoli, Salvatore Augelli, ha rinunciato all’autopsia. Ora il feretro sarà rimpatriato, mentre procede l’inchiesta per omicidio stradale, atto dovuto, a carico del 53enne di San Severo che guidava la Tiguan. L’impatto col Suv, finito sotto sequestro, è avvenuto a ciglio strada, in corrispondenza di un sentiero di campagna che si addentra in una zona fitta di vegetazione, dove trova riparo lo stesso Lorenzo, come lo chiamano a Campomarino, in un casolare concessogli da una famiglia del posto. Era uscito per comprare le sigarette al distributore di benzina Total-Erg, hanno riferito i suoi fratelli. In cinque, su otto figli, di una famiglia albanese di una località vicina a Durazzo, Kavaje (provincia di Germaj) vivono sulla costa molisana, oltre a Lorenzo due fratelli e due sorelle. Non tutti sono residenti, sono arrivati da molti anni e sono braccianti agricoli, ma perfettamente integrati nella comunità, che ha vissuto come una tragedia questa assurda e prematura scomparsa.

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