Un fulmine a ciel sereno e dopo un anno e mezzo l’amministrazione di Casacalenda torna a casa anzitempo. Farlo al culmine di un anno così difficile, un 2020 segnato dalla pandemia, è particolarmente assurdo, ma sono le logiche della politica. Un vero e proprio terremoto in paese, a giudicare i commenti sociali, ma la “sindaka” – come si firmava la 38enne Sabrina Lallitto – è pronta a ritornare in pista dal giugno prossimo, dove vorrebbe concentrare su se stessa e la sua residua maggioranza un vero e proprio referendum comunale, questo almeno a caldo ci ha confidato. A orchestrare l’entrata a gamba tesa è stato l’irriducibile oppositore Marco Gagliardi, che ha approfittato di un varco trovato nella compattezza non più evidentemente così granitica della maggioranza composta dagli eletti nella lista civica Kalena Plenum.
A dimettersi, a sorpresa, ieri mattina, poche ore prima di un Consiglio comunale che si annunciava non da redde rationem, sono stati lo stesso Marco Gagliardi, assieme ai colleghi di opposizione Giovanni Navarra e Stefania Cavaiola, per la lista civica di minoranza “Idee Impegno Competenza” e soprattutto i tre di maggioranza Demelza Melfi, Michele Maselli e Vincenzo D’Ambrosio.«Abbiamo colto un’occasione che ci è stata prospettata ieri da parte della maggioranza», il commento a caldo dello stesso Gagliardi, «Non so se c’erano problemi fra di loro, noi abbiamo semplicemente approfittato della situazione». Durissimo il giudizio della Lallitto: questo è il valore di certa gente. A voi l’ardua sentenza. È ormai notizia diffusa che 3 consiglieri della mia maggioranza si sono dimessi.
Ovviamente la minoranza ha colto l’occasione per dimettersi in gruppo e farmi cadere dalla carica di Sindaca.
Proverò a spiegare le mie ragioni e l’assenza totale di motivazioni, a mio avviso, per tale gesto insensato di 6 persone che mette la comunità di Casacalenda nel caos e nelle mani del commissario.
Probabilmente la mia totale abnegazione, l’impegno e quanto ho fatto è stato apprezzato da molti ma non dalle uniche persone che avevano l’impegno di lavorare per questo paese. E che se ne erano assunti la responsabilità davanti all’intera comunità.
E non davanti a me.
Mi sento libera di dire che la minoranza, che non ha mai fatto una proposta in un anno e mezzo, non ha perso occasione per gettare fango sul mio impegno e sui risultati raggiunti.
E ora dimostra la totale mancanza di oggettività di giudizio, rassegnando in gruppo dimissioni senza ragione di causa.
Pertanto non è degna di considerazione.
Li vedremo ancora, sono sicura.
Per quanto riguarda i consiglieri di maggioranza, dovranno rispondere non a me ma a voi. Non ne hanno parlato con me delle loro intenzioni, dei loro progetti; mi hanno pugnalata alle spalle firmando le dimissioni senza mai, mai, mai, mai, mai parlarmene.
Atteggiamento vigliacco e che dimostra la non totale contezza dell’importanza dell’incarico che stavano ricoprendo.
Mi viene anche da pensare che probabilmente l’interesse politico era altro… O di altri…
Non chiudo qui la mia esperienza politica perché rimetterò il giudizio ancora a voi.
A voi, Casacalendesi, per cui ho spaccato la mia famiglia, per cui ho separato padre e figlia, per cui ho lasciato il mio lavoro e gli amici…
Ma ancora di più a voi a cui ho dedicato anima e cuore portando progettazione, novità, freschezza, attenzione, comunicazione, confronto, contatto.
A voi a cui ho dedicato un anno e mezzo della mia vita a provare a migliorare la vita di paese… Il tutto con personale ridotto all’osso e centinaia di problemi da risolvere da cui non mi sono mai tirata indietro.
Mai mi avete incontrata senza sorriso e mai mi vedrete così.
Dentro di me brucia il fuoco della passione per la terra, per questa terra.
È stata una avventura bellissima…
Scrivetemi pure, ci sarò come ci sono sempre stata».

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