Un femminicidio mancato, fortunatamente. Con l’intervento decisivo dei Carabinieri di Bojano, che hanno salvato la vita alla vittima designata e all’uomo che ha tentato di ucciderla. Con una indagine lampo, è stato arrestato ieri il bojanese che nel pomeriggio di mercoledì ha dato fuoco all’appartamento della ex in via Turno, in pieno centro cittadino. Il giovane, 39enne di Bojano, è stato infatti fermato dai Carabinieri subito dopo l’accaduto e immediatamente dopo trasferito all’ospedale Cardarelli per le ustioni e le ferite riportate. Ieri pomeriggio l’arresto è stato convalidato, per l’uomo disposta la custodia in carcere. Tentato omicidio e incendio doloso le pesanti accuse che pendono sul capo di S.M. che nel pomeriggio di mercoledì si è introdotto furtivamente nell’abitazione della sua ex e dopo averle gettato addosso del liquido infiammabile che custodiva in una tanica, brandendo un accendino, l’ha minacciata di morte. La donna, con la quale l’uomo aveva avuto un rapporto affettivo giunto al capolinea, in preda alla paura e per sfuggire all’aggressione si è lanciata dal balcone, cadendo rovinosamente di schiena sull’asfalto. Ritrovata priva di sensi e soccorsa immediatamente da un passante e subito dopo dai Carabinieri, è stata affidata alle cure dei sanitari. E fortunatamente non è in pericolo di vita. Per lei bacino fratturato e 40 giorni di prognosi. La donna si è rivolta ai Carabinieri per una sistemazione abitativa vista l’inagibilità dell’immobile. E i militari sarebbero in contatto con un centro antiviolenza per tutelarla e aiutarla in questo momento così difficile. E sempre i Carabinieri, con la loro immediatazione azione, hanno salvato la vita anche all’uomo artefice dell’incendio e del tentato omicidio, trovato all’interno dell’appartamento, ormai avvolto dalle fiamme, riverso a terra privo di sensi e in preda ad una crisi epilettica con evidenti tagli sugli arti superiori, verosimilmente frutto di un gesto autolesionistico. I carabinieri, che sembrerebbe siano rimasti anche lievemente feriti, hanno sfondato il portone a calci e hanno trovato l’uomo: lo hanno sollevato di peso e portato all’esterno dell’abitazione immediatamente prima che l’incendio si propagasse agli altri locali dell’abitazione. Le fiamme hanno divorato mobili e suppellettili, le immagini restituiscono la violenza del rogo e il rischio enorme che ha corso la donna, vittima della furia di un uomo violento. Il 39enne era in stato di incoscienza quando i Carabinieri, con il loro intervento così tempestivo, gli hanno salvato letteralmente la vita. Anche il cagnolino della donna, rimasto intrappolato nell’appartamento e prigioniero del fumo, è stato tratto in salvo dai militari dell’Arma. Poi l’intervento tempestivo e provvidenziale dei Vigili del fuoco ha evitato che l’incendio si propagasse alle case vicine: dal balcone dell’abitazione, fin da subito si è levata una colonna di fumo grigio e denso, come documentato già nell’edizione di ieri di Primo Piano Molise. Subito dopo le cure mediche prestate ai due, i Carabinieri hanno ricostruito le fasi del tentato omicidio, probabilmente grazie al racconto della vittima: l’uomo è stato arrestato e associato alla Casa circondariale di Campobasso in attesa dell’udienza di convalida che ha confermato la misura cautelare.
La cronaca dell’episodio di estrema violenza nei confronti della donna, vittima della furia dell’uomo, restituisce una storia di profondo disagio che ha generato anche forte apprensione nel capoluogo matesino e per cui si è rivelato prezioso l’intervento di sanitari, Vigili del fuoco e Carabinieri che uniti hanno letteralmente sventato una tragedia. L’uomo, già nel pomeriggio di ieri, aveva tentato di introdursi nell’abitazione dal lucernaio, visto il fermo diniego opposto dalla donna ad incontrarlo. La storia d’amore ormai finita il tarlo che si è insinuato nella mente del 39enne: sul tetto lo hanno trovato i Carabinieri, allertati proprio dalla 40enne di origine ucraina, che vive in Italia da anni e che ha condiviso con l’uomo un rapporto d’affetto ormai finito. Riportato a miti consigli, il 39enne si è allontanato salvo poi tornare nel tardo pomeriggio. Una volta riuscito ad entrare nell’abitazione, probabilmente facendo leva su qualche promessa, il tentato omicidio della compagna che diceva di amare e di voler riconquistare. Fortunatamente nell’abitazione non era presente il figlio adolescente della donna, che vive a Bari con il papà. Il comandante dei Carabinieri di Bojano sottolinea l’importanza di denunciare immediatamente le violenze subite, già dal primo episodio e pone l’accento sull’evitare gli incontri chiarificatori per affidarsi alle istituzioni ed alla rete di tutela: decisione questa che la 40enne non aveva inteso assumere, sicura di un ravvedimento dell’uomo, e che ha rischiato di pagare con la vita.

ppm

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